Il colonnello Petrov: sventò la terza guerra mondiale e nucleare nel 1983 In memoria di Petrov: l'impegno ecopacifista mondiale
Il colonnello Petrov: sventò la terza guerra mondiale e nucleare nel
1983
In memoria di Petrov: l'impegno ecopacifista mondiale
di Laura Tussi
La conferenza digitale, organizzata da
associazioni pacifiste, in preparazione della giornata ONU contro le armi
nucleari, ha messo in luce i temi emergenti e di pressante attualità
del dibattito ecopacifista nel nostro Paese e nel mondo
Nota: Durante il convegno digitale,
hanno preso parola e sono stati introdotti, oltre alle personalità già
menzionate di seguito nel corso dell'articolo, i seguenti attivisti: Angelo
Baracca, Carolina Pozzo, Francesco Lo Cascio, Giuseppe Farinella, Giuseppe La
Porta, Joachim Lau, Mario Agostinelli, Oliviero Sorbini, Sandro
Ciani, Tiziano Cardosi.
Il Giorno 19 maggio, data di morte del colonnello russo Petrov che sventò
la terza guerra mondiale e nucleare il 26 settembre 1983, si è svolta una
conferenza digitale con i maggiori esponenti dell’ecopacifismo a livello
nazionale e internazionale. La conferenza digitale in preparazione del Petrov
Day del 2020, giornata internazionale Onu in ricordo di Petrov, ha messo in
luce i temi più emergenti e di grave attualità del dibattito ecopacifista nel
nostro Paese e nel mondo . L’evento è organizzato tra le nove
associazioni e organizzazioni in Italia e nel mondo a essere state
insignite nel 2017 del premio Nobel per la pace con Ican - campagna
internazionale per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa
nucleari. Per l’allargamento dei soggetti coinvolti nell’impegno per la
proibizione delle armi nucleari promuovono “Siamo tutti premi Nobel per la pace
con ICAN”.
Si esordisce dicendo che la lobby nucleare sta manovrando per
inserirsi nel processo delle conferenze internazionali sul clima (le COP) e per
essere classificata tra le energie pulite in Europa: prospetta un sistema
basato sull’energia nucleare, in quanto bassa emettitrice di CO2, come
soluzione al problema climatico, nascondendo i suoi legami intrinseci con
il sistema militare.
Anche il movimento ambientalista giovanile deve affrontare queste tematiche
e soprattutto la questione nucleare, che - con atteggiamento possibilista
- attualmente tende a considerare divisiva. Il nucleare militare non occupa la
ribalta perché il nocciolo duro del potere ama nascondersi: ad esempio i
mass media prospettano le gravi crisi di Iran e Corea del Nord come
problemi locali e lontani. Al contrario la minaccia e l’emergenza nucleare sono
forti, attualmente ancora più che durante la guerra fredda.
Questo fa trapelare il vero problema: il nucleare civile e militare, i
due fratelli gemelli, sono una questione allarmante di emergenza e minaccia
mondiale. Anche il nucleare civile è un grave problema anche
se è poco evidente e mediaticamente ‘appariscente’ a livello globale,
in quanto se ne parla solo in concomitanza con i gravi disastri come ad esempio
Fukushima e Chernobyl. Infatti tutti i poteri coinvolti - e specialmente
il cosiddetto quarto potere - ricevono finanziamenti dalle grandi lobby
del nucleare per tacere.
Il nucleare ingenera omertà.
Il nucleare civile è già più visibile e ‘apprezzato’ anche tra i movimenti
giovanili perché, come si diceva, pretende di essere esente
da emissioni di anidride carbonica. La soluzione al problema climatico
e’ un problema complesso, e non possiamo affidarci ai facili slogan di chi
prospetta una decarbonizzazione che dovrebbe essere completa entro il
2025, magari anche grazie all’utilizzo del nucleare. Mentre
per gli accordi della Cop21 di Parigi, la decarbonizzazione completa
è prevista per il 2050, senza nucleare.
La crisi ambientale è seria e occorrono soluzioni serie e non semplici
slogan. La coalizione clima, invitata dal ministro Costa, non si è posta
come interlocutrice insieme ai giovani di FFF per organizzare la PreCop26 a
Milano (La COP 26 vera e propria si tiene a Glasgow, in Scozia). Bisogna
assumersi la responsabilità di un dialogo con i giovani mettendoci la faccia
sulle proprie idee, se si possiedono proposte concrete!
Si traccheggia quando gli scienziati sostengono che restano 10 anni per
evitare collassi ecologici, quindi sociali, su scala globale! Gli avvertimenti
non mancano, come del resto non erano mancati riguardo alla tempesta pandemica
che stiamo attraversando.
La situazione climatica e l’ingiustizia sociale si aggravano e si
amplificano i conflitti e le guerre nel mondo che prevedono armi convenzionali.
Ma presto si potrebbe passare all’uso di armi nucleari, come con gli Stati
Uniti d’America che vantano un programma di bombe con potenza intermedia. I
movimenti giovanili devono essere al corrente di tutto questo. Negli Stati
Uniti si è predisposta una commissione parlamentare per consigliare l’esecutivo
sulla strategia di difesa nei prossimi anni. In questo congresso americano,
Cina e Russia risultano i principali nemici degli USA e quindi il congresso
consiglia all’esecutivo di dotarsi di mezzi per la guerra contro Russia e
Cina. Con il progetto di varie nuove bombe, di tutti i tipi. Attualmente
sono previste, in sostituzione delle B 61, a caduta verticale, le B
61-12, teleguidate e trasportabili dagli F35. Il pilota ne può regolare la
potenza nucleare allo stesso modo delle mini bombe sempre made in
USA. Questi programmi in sistemi di comando e controllo necessariamente
difettosi possono innescare una guerra nucleare.
Attualmente sono stanziati Euromissili in cinque Stati europei. Nella
situazione tedesca, vi è una forte presa di posizione per il ritiro delle bombe
nucleari B 61. Infatti in Germania, Buchel, una base aerea analoga a
Ghedi in Italia, diventerebbe la nuova Comiso.
Turi Vaccaro, appena scarcerato dopo le sue azioni nonviolente contro il
MUOS di Niscemi (quasi 21 mesi di detenzione per avere sabotato le antenne
paraboliche), con la sua testimonianza, su cui torneremo, ricorda che in
Germania sono previsti a luglio 2020 dei campi organizzati dai movimenti
giovanili, come ai tempi di Comiso in Sicilia, quando il Cruisewatching era
organizzato per inseguire e disturbare le esercitazioni dei Cruise, e lo si
faceva in tutta Europa nei campi accanto alle basi degli euromissili.
Come sostiene lo scienziato Luigi Mosca, considerando la
strategia per arrivare all’abolizione delle armi nucleari, si vede una prima
fase giuridica, ossia il trattato di interdizione che prevede la ratifica di 50
paesi. Purtroppo con la pandemia il processo di ratifica è rallentato. Nella prima
fase, Ican e la società civile cooperano in modo efficiente con gli Stati non
nucleari. Adesso il dialogo dovrebbe avvenire anche con gli Stati
nucleari. Il trattato di interdizione, il TPAN ha un impatto di stigmatizzazione
di queste armi. Vi è una iniziativa di Svezia, Germania e 13 altri Stati che
lanciano un appello al disarmo per evitare l’escalation nucleare. È importante
dialogare con questi Stati che si mobilitano per un appello
antinucleare. La Merkel e il ministro degli esteri in Germania hanno però
assicurato agli Stati Uniti che non daranno seguito a questo appello. Quindi vi
è una forte tensione in corso.
Tra i nove Stati detentori di armi nucleari, lo stato più aperto al
trattato di interdizione, il TPAN, adottato in una conferenza ONU il 7
luglio 2017, e in attesa di 50 ratifiche per entrare in vigore, è la
Cina. Abbiamo, secondo Luigi Mosca, tutto l’interesse al dialogo con la
Cina spingendo per la possibilità che questa grande potenza
proponga un gruppo di lavoro ai nove Stati nucleari per elaborare un piano
di disarmo. La situazione geopolitica va studiata in profondità per
arrivare al disarmo nucleare. E vi è la necessità di un ponte storico e
storiografico tra gli errori e orrori del passato, si veda sempre il progetto
"per non dimenticare" delle città di Nova Milanese e Bolzano, di cui
è referente Fabrizio Cracolici, e le prospettive delle tragiche
aberrazioni future, con il tramite del concetto elaborato dai grandi partigiani
Hessel e Morin, ossia la coscienza planetaria come strumento della cultura
della terrestrita’ per salvare l'umanità intera.
E' stato presentato inoltre il canale video "Siamo tutti Premi
Nobel per la Pace con ICAN" che raccoglie le testimonianze di
importanti attivisti per la pace a livello mondiale. Questo canale sta
crescendo, prendendo la struttura di una Web TV con all'interno diversi canali
a tema, come ad esempio quello di ICAN, la cultura della Terrestrità, Riace
modello sociale di accoglienza e la memoria delle Deportazioni.
Questo il link al canale video:
https://www.youtube.com/channel/UCFWikKgRr7k21bXHX3GzE9A
La parola data a Turi Vaccaro nella conferenza digitale è un ponte tra
le lotte antinucleari di Comiso in Sicilia durante gli anni 1980 e quelle di
Buchel in Germania dove è convocato il campo di pace a luglio 2020 dai
movimenti ambientalisti e ecopacifisti. Infatti Buchel potrebbe
rappresentare la nuova Comiso.
Turi Vaccaro nella sua testimonianza ha ricordato che è uscito dal
carcere il 15 aprile di questo anno. Non ha esperienza di Buchel in quanto
impegnato da anni sul fronte di Niscemi e in Val di Susa.
Buchel è una cittadina in Germania a sud di Colonia e di Bonn. Proprio lì
sono stoccate le bombe statunitensi Nato B 61 come a Ghedi e a Aviano in Italia
e in Olanda, in Belgio, in Turchia. Entro il 2020 saranno sostituite con le
bombe più potenti B61-12. Se i poteri forti riescono a sfondare a Buchel
-rincalza Turi- sfonderanno in tutta Europa. Nel frattempo in Germania i media
e i poteri forti evitano di fare divulgazione alle azioni dei movimenti
ecopacifisti. Inoltre sempre a Buchel sono di stanza i tornado che trasportano
bombe nucleari e i famigerati cruise. In Scozia esiste una base con sottomarini
nucleari. Secondo la legge italiana Turi ha arrecato al Muos, situato nella
sughereta di Niscemi, un danno altissimo e molto grave e per questo Turi dovrà
scontare almeno ancora un anno, forse due di carcere. Secondo i
fratelli Berrigan, fondatori dei Plougshares cui Turi appartiene, sono più
efficaci e utili le azioni dichiarate e non quelle clandestine, con
molti campi di azione diretta nonviolenta contro le basi Nato nucleari. Secondo
lo scienziato italo francese Luigi Mosca, l’emergenza nucleare e anche
climatica e ecologica è correlata soprattutto anche con l’ingiustizia sociale.
La governance mondiale vede al centro l’essere umano in armonia con
l’ambiente secondo il concetto di terrestrità maturato negli ambienti
intellettuali francesi con i partigiani Hessel e Morin, e sviluppato in
Italia da Alfonso Navarra. La storia dell’uomo è intrecciata in modo globale al
divenire universale secondo il concetto di cosmicità. Per questo l’uomo è
tenuto a tutelare la madre terra dall’annientamento e dalla distruzione
globale. Sempre secondo Luigi Mosca, 14.000 bombe nucleari sono stoccate in nove
paesi e in possesso di Stati Uniti e Russia. Queste bombe sono stoccate nei
rispettivi arsenali, ma addirittura 2000 di queste sono in stato di allerta
permanente pronte a essere sganciate e lanciate. Le mini nukes, bombe con
potenza intermedia tra armi nucleari e convenzionali, costituiscono un pericolo
maggiore per il rischio di innesco della guerra nucleare. Dal 1947 a oggi vi è
stata un’escalation, un’evoluzione preoccupante verso l’apocalisse nucleare.
Con la presidenza Trump i problemi si sono moltiplicati. Con Trump è avvenuto
un lavoro di demolizione di trattati e accordi che mantenevano un certo livello
di tabù relativo alle armi nucleari. Questi trattati ormai non esistono più.
Per esempio la leadership attuale americana è uscita dall’UNESCO e della Cop21
di Parigi.
Al contrario, un successo, un obiettivo molto positivo, una svolta epocale
per il mondo ecopacifista e per l'umanità tutta si è ottenuto con il TPAN, il
trattato ONU adottato con i voti favorevoli di 122 nazioni con un totale di 137
aderenti: i due terzi degli Stati del mondo. Il TPAN è valso il premio Nobel
per la pace 2017 a Ican -campagna internazionale per l’abolizione degli ordigni
di distruzione di massa nucleari di cui sono parte migliaia di ecopacifisti in
tutto il mondo. Ad ora, 36 Stati hanno ratificato il TPAN e occorrono 50
ratifiche per l’entrata in vigore del trattato ONU nel quadro del diritto
internazionale.
E ancora l’ecopacifista Giovanna Pagani, presidente onorario di
Wilpf Italia, ha elencato la sinergia tra questione nucleare e ambientale. Il
target dell’ecopacifismo devono essere i giovani e le donne che si stanno
inserendo nel movimento giovanile di Fridays For Future che per ora ha solo il
pregio di aver mobilitato le coscienze, ma purtroppo è assente sul tema
nucleare e del contrasto delle guerre. Nella Cop25, la lobby del militare
nucleare civile è molto forte e convince molti giovani per l’emergenza climatica
e per l’energia senza emissioni di anidride carbonica.
Su questo noi ecopacifiste dobbiamo lottare intensamente. È necessario
accendere l’attenzione delle donne sul militarismo e sul nucleare. Perché le
donne sono le maggiori vittime di tutte le guerre e delle emergenze nucleari e
dei disastri ad esse connessi. Lo stupro ad esempio è un’arma di guerra. Le
donne sono la popolazione povera del sud del mondo e vittime delle ingiustizie
sociali. È necessario creare un’alleanza tra donne, in quanto nel mondo le
donne sono attivatrici di cambiamento.
Inoltre ricordiamo gli interventi di Alessandro Capuzzo e Tiziana
Volta che si dichiarano in cammino con gli altri per la pace e la nonviolenza.
Tiziana Volta fa parte dell’associazione Mondo senza guerre e senza violenza ed
è coordinatrice nazionale della marcia mondiale per la pace e la nonviolenza.
Antonia Sani, già presidente di Wilpf Italia, che ci
ha lasciato nel 2022, con un suo messaggio scritto, ribadisce che le
donne Wilpf esprimono viva indignazione per quanto espresso dal rapporto SIPRI:
la produzione delle armi continua indisturbata mettendo a repentaglio
l’esistenza dell’umanità, del mondo animale e della vita stessa del pianeta.
Si ribadisce la nostra posizione in quanto attivisti ecopacifisti: siamo
per il diritto internazionale e per lo scioglimento della Nato. Perché noi
vogliamo il mondo della pace e della coscienza planetaria della terrestità e
tutto questo da un punto di vista politico e tattico, in una strategia
nonviolenta, significa puntare per prima cosa alla denuclearizzazione dal
basso.
Nelle conclusioni si propone di approfondire in un seminario “10 punti di
impegno”, già anticipati prima dell'incontro, per un movimento
ecopacifista “intersezionale”, cercando di coinvolgere non tanto i "soliti
pacifisti", ma i nuovi movimenti giovanili, i No TRIV e i No eccetera, le
realtà sindacali di base, rappresentanti il mondo del lavoro e del non lavoro.
In particolare bisognerebbe riflettere su come inserire il percorso
antinucleare nel processo climatico istituzionale (le COP per il clima)
ottenendo su questo punto il coinvolgimento dei movimenti per l’emergenza
climatica ed ambientale.
Il movimento antinucleare dovrebbe cercare una BASE DI MASSA nella
consapevolezza dei nuovi movimenti per l’emergenza climatica e ecologica; e
nella esigenza, posta dalla crisi epidemica, di orientare le risorse sui
bisogni di vita degli umani e non sullo spreco rappresentato dagli strumenti di
morte anche quando non vengono usati.
Bisognerebbe, a tal fine, attivare e ripensare gli strumenti della
iniziativa della politica di base: le cause legali, i boicottaggi consumieristi
e soprattutto la disobbedienza fiscale (vedi Campagna OSM-DPN da aggiornare e
rilanciare)
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