Educare alla cittadinanza planetaria
Educare alla cittadinanza planetaria
di Laura Tussi
Il concetto di cittadinanza assume sempre maggiormente
una dimensione mondiale, perché i confini si dilatano, le comunità si
spostano, portando con sé la propria specificità culturale e i propri caratteri
e costumi e si assiste a un continuo processo di trasformazione che attraversa
le culture e le modifica, nel meticciato tra mondi diversi.
Le caratteristiche del nomadismo e del meticciato
oltrepassano il concetto di appartenenza, la riattraversano, ponendola in
discussione, in dialogo, in simbiosi, a confronto, in costanti processi
evolutivi che ingenerano fenomeni di disagio e spesso di intolleranza al senso
di disorientamento provocato dalla varietà degli stili di vita, degli
atteggiamenti, dei modi di essere, nella molteplicità ed eterogeneità delle
appartenenze.
Le differenze culturali, religiose e identitarie
devono costituire una risorsa per la comunità accogliente, che, aprendosi
all'altro, deve cominciare a porsi in discussione e in dialogo, a cambiare gli
stereotipi e i pregiudizi della propria mentalità, ingenerando dimensioni
identitarie non più rigide e chiuse, ma aperte al pluralismo culturale, morale
e religioso, nell'interscambio di idee, opinioni e costumi, passando dallo
scontro tra culture a nuove ed innovative riflessioni e prospettive di
educazione interculturale e di cittadinanza planetaria.
La cittadinanza deve essere intesa in
una prospettiva mondiale, individuando nel soggetto planetario l'esempio e il
modello del dialogo e della tolleranza, perché il destino planetario e
universale del genere umano è ormai una realtà fondamentale. Il concetto di
cittadinanza, inteso come senso di appartenenza ad una collettività, che
ingloba le differenze, valorizzando le singole individualità, attualizza il
processo democratico, dove i cittadini tutti, indipendentemente dalla
provenienza, dall’ identità e dal proprio valore, possano partecipare
attivamente alla vita politica, esercitando il loro diritto e migliorando la
qualità dell'esistenza. La partecipazione dei cittadini al contesto sociale e
politico costituisce una risorsa molto importante per il territorio, perché può
influenzare le decisioni politiche, attuando e producendo innovative spinte di
cambiamento e di progettualità futura, per un progresso costruttivo,
sostenibile, nonviolento e a misura di persona.
Risulta necessario iscrivere le prospettive interculturali entro territori e contesti sociali in continua
evoluzione, come frutto di un lavoro di rete tra diversi soggetti, in un'ottica
di interazione tra sistemi, dove l'istituzione scolastica, grazie all'autonomia
didattica e alla flessibilità organizzativa, può rendere il servizio educativo
come più efficace nei confronti delle persone e delle comunità. In base a
questa modalità di lavoro, gli insegnanti sono chiamati ad interagire con la
scuola, le classi, i singoli, valutandone le esigenze e definendo gli obiettivi,
secondo il dettato costituzionale.
Questa procedura impedisce l'idea stessa che un
ragazzo straniero possa costituire un problema, perché i docenti, in
base alla normativa dell'autonomia, devono costruire un curricolo, in una
logica di sperimentazione permanente che metta in crisi la concezione educativa
ed esecutiva sottostante alla scuola dei programmi, incrementando così un processo
evolutivo, in atto nelle società e nei sistemi educativi più avanzati. Il
multiculturalismo è una realtà inconfutabile con cui tutte le società si devono
misurare, in quanto la coesistenza di culture diverse può comportare
inevitabili scontri e divisioni.
Il multiculturalismo è una sfida all'individualismo
occidentale che comporta atteggiamenti di separazione, integrazione e
interazione.
La separazione può essere definita come una coesistenza senza convivenza,
secondo la convinzione per cui le culture devono rimanere separate e le
relazioni interculturali nascondano pericoli di contaminazione e ibridazione.
La multiculturalità è fonte dell'idea innovativa dell'errore e dell'erranza.
La comparsa dell'idea di verità aggrava il problema dell'errore perché
chiunque creda di detenere il sapere assoluto diventa insensibile agli errori
che possono trovarsi nel suo sistema di idee e considererà certamente una
negatività tutto ciò che contraddice la sua posizione. Non si vuole negare la
verità, ma la strada che conduce ad essa è una ricerca senza fine. I percorsi
della verità passano attraverso il tentativo e l'errore. Si esercita la ricerca
del vero solo in modo errante ed itinerante. Le strade della ricerca
dell’autenticità e della certezza dell’opinione passano per l'esperienza
dell'errore e dello smarrimento, in tutta la grandezza dell'avventura del
sapere che si è realizzata e prosegue a dispetto delle tendenze dogmatiche,
contro i fenomeni dell'arrivismo, dell'ambizione, dell'egocentrismo, in una
prospettiva aperta, evolutiva, interculturale, dell'imprevisto e della novità,
quando si riconosce in modo necessario e attivo la presenza di un soggetto che
cerca, conosce e pensa.
Infatti pensare in senso multiculturale e
multilaterale significa costruire un'architettura delle idee e non avere
un’opinione fissa, in una dimensione mitopoietica di novità, creazione e
complessità.
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