LECH WALESA ED IL NULLA CHE CI CIRCONDA. ANCHE PER LUI.
LECH WALESA ED IL NULLA CHE CI CIRCONDA.
ANCHE PER LUI.
di Tiziano Tussi
Numerose sono nel tempo gli interventi e/o le interviste di/a Lech Walesa che appaiono sui giornali italiani ed internazionali. Partiamo dal campione di Solidarnosc per arrivare alle ultime esternazioni statunitensi di oggi. Cominciamo con una intervista del 4 marzo 2025 apparsa in Euronews. Walesa dice che “l’Ucraina non deve mollare di un millimetro. La Russia deve ritirarsi, pagare un risarcimento e non alzare mai la mano contro altri Paesi.” Ed aggiunge che Trump con Zelensky si è comportato come negli “…interrogatori del Servizio di sicurezza e nelle aule dei tribunali comunisti.”
Con questo indicando, inconsapevolmente, che l’unica cosa che Walesa ha fatto è stato scontrarsi con il mondo comunista. Unica medaglia da appuntarsi al petto. Comportamento reale a livello politico di un qualche solido contenuto.
In una lettera appena precedente, apparsa in numerosi siti, Walesa, e altri, prende posizione contro Trump proprio per il suo comportamento nello Studio Ovale statunitense verso Zelensky. E ricorda il presidente Reagan che era “… consapevole delle sofferenze di milioni di persone ridotte in schiavitù nella Russia sovietica e nei paesi da essa conquistati…migliaia di prigionieri politici ecc.”
Ribadendo quanto detto sopra, al di là dei limiti e delle incongruenze di quel mondo. La lettera è tutta una richiesta anticomunista, come se il mondo attuale fosse ancora quello degli anni ’90 del secolo scorso.
Sul sito Gariwo appare una biografia di Walesa che termina con un parallelismo non certo esaltante, per gli ultimi anni del Nostro: “Il suo tramonto ha aspetti simili a quello del leader sovietico Michail Sergeevič Gorbačëv: conferenze in giro per il mondo, una Fondazione, qualche dichiarazione indignata …Ma tutti e due hanno avuto… il grande merito di aver mutato coraggiosamente e radicalmente la storia
dei loro Paesi e del mondo.”
Interessante è comunque la fine ingloriosa dei due, così ci dice Gariwo. In un’altra intervista Sul Corriere della Sera del 1° aprile 2025, Walesa cita gli antichi egizi per dire che tutto passa e bisogna cercare qualcosa che permanga. Senza ricordare almeno il rapporto schiavile di quell’antica civiltà, con le masse di lavoratori che costruirono le piramidi. Certo tutto passa ma aggiunge anche che Putin va fermato con la forza “...non si può dargliela vinta.”
Ma nessuno dei leader mondiali gli piace, né Putin né Trump, solo l’Europa unita e
l’Ucraina. Ripetendo che il sistema di soli due mandati per le cariche più importanti, in politica, protegge la democrazia nei vari Paesi. E certo al di sopra dei momentanei leader resta solo la Madonna che lo ha aiutato nella sua vita politica e sindacale.
Stessi concetti proposti anche un anno prima, su Avvenire del 16 aprile 2024. Prevede un percorso di risurrezione per il mondo intero, non per gli Stati attuali. Contro il comunismo– ancora – bello ma non applicabile, contro il capitalismo attuale per un nuovo capitalismo. Tutto è transeunte – ancora gli Egizi come esempio. Incidentalmente: questo Walesa che continua a ripetere che bisogna battere con la forza Putin ha ricevuto il premo Nobel per la pace nel 1983.
E la Russia è proprio il suo cruccio più forte. Intervista\articolo de Il sole 24 ore del 28 maggio 2023. Riproposti sempre i due mandati così si eliminerebbe Putin. La lotta contro la Russia deve essere fatta come lui la fece con l’apporto di papa Wojtyla: “E con i mezzi pacifici e con l’aiuto di Dio e della madonna riuscimmo a fare cadere il comunismo.” Bisogna rifondare l’Europa con il binomio diritti/doveri.
Ancora più ieratico in un intervento per SIR, Servizio Informazione Religiosa, sito affiliato alle CEI, Conferenza episcopale italiana, del 31 agosto 2020. Qui è tutto un florilegio per esaltare il Papa Woytjla: “Il Papa ci diede il coraggio e ci permise di valutare la nostra potenza. Gli oppositori del regime agirono sulla scia di quella preghiera comune del popolo con il Papa…”. Naturalmente parla dello scontro tra Solidarnosc e il regime comunista polacco. Sempre su Gariwo, ma nel 2018, appare una lettera di Lech Walesa ai Polacchi in occasione del centenario della Giornata dell’Indipendenza polacca.
Naturalmente si inchina ai leader polacchi novecenteschi che l’hanno resa possibile. Il primo è Jósez Pilsudski, ondivago uomo forte della politica polacca sino agli anni ’30 del secolo scorso. Pilsudski muore nel 1935. La fase finale del suo potere può essere definita come una autocrazia di destra. Quindi Walesa critica anche il suo governo di destra di quegli anni per sponsorizzare un governo democratico, sempre sotto lo spirito religioso. Finiamola qui. Le esemplificazioni per dire che anche questi indirizzi verso la purezza religiosa sono perdenti in questo mondo, e Walesa l’ha solo annusato, Mondo nel quale l’unica cosa che resiste è la lotta per i denari, il business. Un libro di Francis Fukuyama scritto nl 1992 reclamava la
Fine della storia. Ora lui lo diceva per esaltare la vittoria del campo capitalista-democratico su quello comunista. Ma non era vero e lo si poteva capire già allora che la storia non si sarebbe suicidata.
Che la storia esiste va ed esiste ancora ora almeno fino all’arrivo di Trump. La fine della storia non per mano di una vittoria del mondo liberale su quello comunista, ma per l’instaurarsi nel mondo degli affari a tutto campo. Esempio di tanta arroganza ed onnipotenza si è avuta ad esempio nelle recenti parole di Trump quando ha detto
che “i leader mondiali mi stanno baciando il culo (ass) per potere parlare con me ed avere particolari condizioni di rapporti economici con noi, con gli USA.”
Una precoce raffigurazione di quello che potrebbe accadere si ha anche in un film, Civil War, del 2024, nel quale armate di stati degli USA si mettono assieme per affondare il presidente. Presidente che alla fine viene ucciso dagli insorti della Western Forces. Un esito traumatico (ma per chi?). Una rivoluzione senza strategia, senza valori, senza riferimenti teorici, solo per il potere e per potere fare poi più soldi. Trump volgarizza e strappa tutti i veli di ipocrisia del mondo del business e mette al suo posto solo il business nudo e crudo. Siamo in un campo dove destra e sinistra non hanno più senso, siamo nel nulla del pensiero teorico del mondo politico e sociale.
La triangolazione mondiale – USA, Russia, Cina – è in pericolo, anche se vi sono tentativi contrari, di riequilibrio. In un incontro recente e a Milano con il professore Zhang Qingmin è stato più volte ripetuto che la Cina supporta l’Europa nei suoi sforzi di resistenza socioeconomica. Ma evidentemente questo è ancora poco gradito per l’Europa. In ogni caso la rasatura radicale – il rasoio di Occam - al suolo dello scontro/incontro politico intenzionale è molto presente sulla scena mondiale. C’era proprio bisogno di questo?■
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