India e Pakistan: la tregua sembra reggere
Dopo gli scontri armati fra India e Pakistan la tregua sembra reggere
Riemergono ciclicamente
le irrisolte cause di un pluridecennale conflitto. In ascesa il livello
tecnologico degli aerei cinesi. Al termine cronologia storica dell’India
L'attacco terroristico
compiuto il 22 aprile nella cittadina di Pahalgam nel Kashmir amministrato
dall’India (carta 1), che ha causato l'uccisione di 25 turisti indiani e uno
nepalese, ha finito per innescare l’ennesima pericolosa escalation militare fra
Pakistan e India.
Il governo indiano,
nei giorni successivi l'attentato, aveva immediatamente accusato Islamabad di
ospitare gli autori dell'atto terroristico, l’organizzazione jihadista
pakistana Lashkar-e Taiba[1], e, come
prima risposta, ha deciso di sospendere il Trattato sulle acque dell'Indo,
sottoscritto nel 1960 per regolamentare l'utilizzo delle acque del fiume e dei
suoi 5 affluenti di sinistra che nascono in territorio indiano, e gli
spostamenti senza visto fra i due paesi, oltre a chiudere il valico di confine
di Attari vicino a Lahore.
Islamabad, negando
qualsiasi coinvolgimento nell'attentato, ha reagito condannando la sospensione
del Trattato sull'Indo ed ha impedito sia l'utilizzo dello spazio aereo ai voli
commerciali indiani che la possibilità di attraversamento del confine con
l'India senza visto.
Nei giorni successivi all'attentato, nonostante gli appelli
di Cina e Stati Uniti, si sono registrati quotidiani scontri a fuoco lungo la
"Linea di controllo", il confine di fatto che separa dall’inizio del
1949 il Kashmir indiano da quello pakistano (carta 1).
Carta 1: la “Linea di controllo” il confine di fatto che separa il Kashmir controllato dall’India da quello pakistano. La città di Pahalgam nel Kashmir indiano colpita dall’attentato del 22 aprile...
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