La Corte dei Conti: l'Italia è in ritardo. Sanità e istruzione dimenticati dal Pnrr italico
La Relazione semestrale al Parlamento della Corte Conti ( Dettaglio notizia) aiuta a comprendere i ritardi nella realizzazione degli obiettivi Pnrr.
La Corte dei
conti evidenzia infatti che nei primi mesi del 2025 la macchina dei lavori si è
parzialmente inceppata allungando i tempi di realizzazione dei progetti. L’Italia
ha quindi dedicato risorse ed energie al raggiungimento di alcuni obiettivi
giudicati strategici, ad esempio digitalizzazione e competitività (e in misura assai minore cultura) raggiungendo poco meno del 48% della spesa complessiva ma
invece, per quanto riguarda i capitoli sociali quali inclusione, coesione e
sanità, siamo decisamente indietro, anzi è proprio la sanità a registrare i
dati peggiori in assoluto con i quattro quinti degli obiettivi non raggiunti.
Nel nostro paese il diritto alla salute è costantemente negato da chiusura degli ospedali, lunghe liste di attesa per molteplici prestazioni, mancanza di personale nelle strutture pubbliche anche per gli evidenti limiti di spesa ereditati da Bruxelles e fatti propri dal Governo Meloni che a sua volta, con la Legge di Bilancio 2025, ha limitato il ricorso al turn over in molti comparti della Pubblica Amministrazione.
La Corte dei conti non solo fotografa la situazione ma offre innumerevoli spunti che andrebbero letti e studiati, ad esempio per 70% delle misure del Piano l'Italia ha speso più o meno un quarto delle risorse a disposizione e molte misure sono praticamente all’inizio con gravissimi ritardi al cronoprogramma concordato con Bruxelles.
I capitoli di
bilancio verso i quali il Governo ha riservato maggiore attenzione sono quelli
che stanno a cuore alle imprese, alle grandi aziende nazionali e a quelle
internazionali che promettono investimenti nel nostro paese
I capitoli invece
dedicati a istruzione e sanità pubblica sono quelli maggiormente sacrificati ai quali aggiungere i macroscopici ritardi delle
amministrazioni statali e territoriali che dimostrano quanto sia in sofferenza la intera PA.
Al Governo Meloni interessa quindi investire in sanità, istruzione e Pubblica amministrazione? Parrebbe proprio di No a conferma che si stanno gettando le basi di una grande e ulteriore privatizzazione con il silenzio assenso di parte dei sindacati.4
E preoccupanti sono i dati sulla manutenzione dei territori
In rapporto al proprio Pil il nostro paese
spende meno di ogni altro in sanità e istruzione ma anche la salvaguardia dei territori dal dissesto idrogeologico o la bonifica dei siti inquinati sono decisamente inferiori a ogni meno rosea aspettativa.
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