La Cub aderisce alla manifestazione di Volterra in difesa di sanità e salute pubblica
Dopo anni di spending
review, di momentanee aperture seguite da ancor più rapide chiusure, la sanità
Toscana lamenta l’assenza di plessi, strutture e servizi sanitari ed
ospedalieri che hanno depauperato il sistema pubblico. Una situazione
paradossale, nel corso degli anni tutti i governi fino ad ora succedutisi non
hanno mai rimesso in discussione i processi decisionali che hanno aumentato
l’età previdenziale (la Fornero)o decretato tagli alla sanità e alla
istruzione.
Questa è la realtà a
conferma che tagliare i costi, ridurre le spese, favorire i processi di
privatizzazione o i servizi in intra moenia alla fine trova gran parte
dell’arco parlamentare concorde e sulle stesse posizioni.
Eppure la qualità della
vita, la sopravvivenza di un territorio che dipende dall’economia locale ma
anche dai servizi offerti che vanno dai nidi agli ospedali, dovrebbero essere
al centro di un progetto atto a migliorare la qualità delle nostre vite. E se
vogliamo rilanciare anche le attività turistiche del Volterrano e dei comuni
limitrofi la presenza di un ospedale attrezzato ha il suo peso.
Sono considerazioni elementari come anche la denuncia di quel caos creato ad arte che porta alcune regioni a far pagare il ticket sulle ricette ed altre no con i cittadini, esclusa la parte che decidono di pagare per avere il medicinale di marca, a contribuire per 441 milioni di euro alle case regionali come compartecipazione obbligatoria.
Una cifra in aumento pur con alcune regioni,
tra le quali la Toscana, che non fanno pagare il ticket sulle ricette.
Quando sentiamo parlare di
autonomia delle Regioni e Federalismo pensiamo ad un sistema con crescenti
disuguaglianze, basti pensare che la percentuale tra posti letto e medici da
una parte e popolazione dall’altra varia da Regione a regione, ci sono intere
aree dalle quali partono i viaggi della speranza verso gli ospedali del centro
nord, perfino semplici prestazioni sono possibili solo con ore di viaggio per
l’assenza di un ospedale attrezzato nelle vicinanze.
La CUB aderisce alla
mobilitazione dei comitati a tutela della salute e sanità pubblica, pensiamo
che questa battaglia vada ben oltre steccati e appartenenze politiche e
sindacali, è una battaglia di civiltà, di giustizia ed equità sociale, di mera
rivendicazione del rispetto di quei diritti sociali da tempo calpestati e
negati.
Bisogna fare di più per riportare sul nostro territorio una sanità attrezzata e funzionante, capillare nei servizi erogati e con un numero adeguato di professionisti sanitari, questo è un obiettivo che va ben oltre le elezioni Regionali sapendo che molte delle promesse nelle campagne vengono poi letteralmente smentite una volta passate le elezioni.
Tutelare la sanità pubblica è una esigenza insopprimibile, farlo
significa migliorare la qualità della vita e favorire anche la rinascita economica
dei territori, le risorse impiegate nella salute e nella prevenzione non
dovrebbero essere oggetto di tagli e di revisioni di spesa perché alla lunga
producono risultati nefasti per la cittadinanza tutta e per la forza lavoro
costretta ad operare in condizioni precarie
e disagiate.
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