La militarizzazione della scuole e della società

 La sola risposta al disagio sociale è sempre quella di natura securitaria, lo si evince da numerose dichiarazioni ed interviste e ne menzioniamo solo una a mo' di esempio:

Valditara sulla sicurezza: "Ipotesi polizia nelle scuole più a rischio" | Il Foglio

Per molti anni lo Stato ha utilizzato la ricetta nazionalista per ricompattare le differenze di classe in senso identitario e sempre in questo orizzonte il militarismo è storicamente servito per disarticolare proteste sociali e le spinte anticapitalistiche delle classi popolari. 

Da mesi ormai stampa e tv dedicano ampio spazio ai fenomeni giovanili e metropolitani che si prestano bene per parlare di città ostaggio della malavita e per suggerire la risposta securitaria. Se prima i giovani erano facile preda dell'estremismo politico, i fatidici opposti estremismi, oggi diventano invece appetibili dal terrorismo islamico o dalla malavita organizzata. 

Cambiano tempi e soggetti ma non le logiche e le chiavi di lettura delle devianze sociali omettendo ogni riferimento alla crisi del welfare (causata dai tagli e dalle detassazioni alle imprese che fanno mancare risorse), alla scomparsa di ludoteche, di  centri di ascolto, dei punti asl nei quartieri popolari dove l'idea delle scuole aperte il pomeriggio e la sera con tanto di educatori viene subito respinta in nome di esigenze di bilancio che renderebbero impossibili perfino le coperture assicurative

Per giustificare la presenza, ormai capillare, delle forze dell'ordine serve alzare l'asticella della paura e della preoccupazione sociale, l'ordine pubblico viene sentito in perenne pericolo e sotto minaccia e di conseguenza cresce l'insicurezza percepita dai cittadini. 

L'inizio di ogni ragionamento dovrebbe essere ben altro ossia se crescono i reati nella fascia di età inferiore ai 18 anni, se esiste il sovraffollamento negli istituti di pena  per minori e non tanto da indurre il Governo a costruire nuovi carceri, dovremmo domandarci cosa sta accadendo nella nostra società. E se il Pacchetto sicurezza sia la risposta oppure una repressione preventiva che distruggerà quanto resta della democrazia nel nostro paese.



E le dichiarazioni di Valditara sono uno specchio eloquente di una società nella quale parlare di apertura delle scuole oltre il calendario scolastico è impossibile così come pensare che la sicurezza degli studenti e delle studentesse sia anche data dalla certezza di non ferirsi nello stage scuola lavoro

 La scuola pubblica perde di vista, per inerzia ministeriale, le sue molteplici funzioni educative , l'adozione del metal detector all'ingresso dei plessi sembra la soluzione migliore eppure è solo l'inizio di un processo di non ritorno, analogo a quanto accaduto negli Usa; la fine della scuola pubblica, il suo depotenziamento, l'istruzione affidata ai privati non prima di avere costruito una società militarizzata nella quale da una parte si restringono gli spazi di agibilità e democrazia collettiva e dall'altra si costruiscono percorsi di militarizzazione specie in tempi nei quali i soldi saranno spesi per il Riarmo Europeo

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