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I fondi Safe per il riarmo europeo
Bruxelles punta a 650 miliardi per la difesa, ma pochi Paesi Ue nel frattempo hanno attivato la deroga fiscale a conferma che l'indebitamento , e soprattutto le condizioni dettate negli anni di rimborso, fanno paura essendo difficili da sostenere nell'opinione pubblica nazionale e all'interno di Bilanci nei quali i margini di spesa sono sempre più risicati.
La Ue non vuole ritrovarsi in contesti difficili nei quali le spese sociali sono ridotte ai minimi termini, se operasse scelte del genere buona parte dei Governi attuali si troverebbe assediata dalle piazze che invece, in tempi di riarmo, vanno contenute e debitamente indirizzate . Gli ambasciatori Ue intanto hanno approvato il SAFE, strumento finanziario da 150 miliardi per rafforzare la produzione militare europea. Intanto è bene domandarci la ragione per la quale questi soldi sono stati preferiti agli eurobond: si tratta di una procedura legislativa semplificata (senza il voto del Parlamento europeo), da adottare tassativamente entro fine Maggio al Consiglio Affari Generali, strumento pensato per fare impulso a progetti di riarmo specificamente europei con processi sinergici tra le varie aziende.
Si sono messi d'accordo non solo i paesi membri ma i grandi produttori di armi certi di potersi dividere tra loro le commesse investendo nella produzione gli stabilimenti nazionali. In questo caso i fondi sono erogati se almeno il 65 per cento del valore di un sistema d’arma viene prodotto in uno Stato membro dell’Ue, condizione sufficiente per pensare a una logica spartitoria capace di mettere d'accordo diversi paesi comunitari e il loro apparato industriale.
Questo modello non solo incentiva la produzione di armi UE ma esprime anche una esplicita preferenza per la filiera produttiva del vecchio continente al fine dr sviluppare catene di approvigionamento indipendenti, almeno in apparenza, da altri paesi. Il meccanismo di erogazione dei fondi è strutturato su diverse fasi, basti sapere che ogni progetto dovrà coinvolgere almeno due paesi e ora si capisce la ragione di accordi e join venture tra aziende di vari paesi europei. I tempi di approvazione poi sono contenute, non oltre 120 giorni e le condizioni di prestito si annunciano favorevoli con la esenzione dal pagamento dell'iva sugli acquisti e la garanzia del bilancio Ue che metterà le risorse derivanti da eventuali aumenti dei costi di rimborso .
E attenzione; questi fondi potranno essere utilizzati anche a sostegno militare dell'Ucraina e non solo per processi di rimilitarizzazione pensando a paesi che hanno problemi interni per sviluppare il Riarmo o presentano ritardi evidenti nel settore industriale militare
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