Razzismo e omofobia vanno a braccetto

 

Razzismo e omofobia vanno a braccetto. In Europa proliferano gruppi di estrema destra che mirano ad annientare i diritti dei migranti, così come quelli dei gay, delle lesbiche, dei transessuali. 

di Laura Tussi

L’omofobia è una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio, e, anche per questo, analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo.
La risoluzione del Parlamento Europeo del 2006 stabilisce questa analogia tra razzismo e omofobia, così da evidenziare gli aspetti che l’omosessualità ha in comune rispetto alla razza, ossia il fatto di essere una prerogativa, una caratteristica, una peculiarità della persona che non riguarda le scelte e la statura morale di un soggetto, di un individuo nella complessità dell’essere umano.

Gli articoli 2 e 3 della Costituzione dimostrano quanto la persona sia veramente il pilastro del nostro ordinamento costituzionale, l’ultimo baluardo del nostro assetto democratico, basato sui valori dell’Antifascismo.

Un altro esempio di provvedimento contro il razzismo è la “Legge Mancino” del 1993, che predispone misure urgenti in materia di discriminazione, razziale, etnica e religiosa. Estendere i principi vigenti in materia di razzismo all’orientamento sessuale significa stabilire sanzioni per chi diffonde idee sulla superiorità di un particolare orientamento sessuale rispetto a un altro.

Equiparare e superare così i preconcetti di omofobia e di razzismo significa dunque sostenere un concetto umano più ampio, generale e universale, ossia attribuire valore a tutte le persone nella loro complessità, oltre le barriere della discriminazione rispetto al sesso, all’orientamento sessuale, all’appartenenza etnica e religiosa.

Il nostro pensiero, in proposito, vuole denunciare i CIE (centri di identificazione e di espulsione), dove i cosiddetti “ospiti”, ossia i migranti, subiscono soprusi fisici e psicologici. Con l’ambizione di creare un ordine sociale, si sottomette il soggetto ritenuto fragile e svantaggiato per condizioni sociali ed economiche. Si assiste così alla riedizione di un’ideologia nazista e fascista da parte di correnti estremiste antidemocratiche.

In Europa proliferano numerosi gruppi di estrema destra con proposte radicali, che minano ad annientare i diritti dei migranti, così come quelli dei gay, delle lesbiche, dei transessuali ritenuti una minaccia per lo status della famiglia tradizionale. Anche molti cattolici, nascondendosi dietro un’ideologia securitaria, ossia destinata al mantenimento della sicurezza personale e dell’ordine pubblico, animati da fanatismo religioso, condannano le relazioni omosessuali, che, a parere dell’ideologia cattolica, generano un edonismo amorale.

Dunque è indispensabile lanciare un appello per frenare questa impennata di odio razziale e omofobico che si sta radicalizzando e diffondendo in un continente, come l’Europa, che nel 2012 è stato insignito del premio Nobel per la Pace, una pace che non può essere delegata al monopolio dei gruppi estremisti, delle nuove destre, dei neofascismi e dei partiti pararazzisti e razzisti che usano l’ideologia e la pratica della violenza come baluardo dell’odio, della persecuzione.
All’ideologia oscurantista e ottusa noi opponiamo l’ideale, l’apertura della mente, la libertà di espressione, di parola, di opinione, come breccia verso nuove idee, relazioni, sentimenti, espressione dell’emancipazione dell’essere umano autentico, che si proietti oltre i muri dello stereotipo razzista, del pregiudizio omofobico, oltre tutte le barriere caratteriali, psicologiche e ideologiche, per recuperare la vera essenza della verità interiore, dettata dal primato della coscienza personale, al fine di vivere l’accoglienza, la solidarietà, l’amore verso tutte le persone con le implicite differenze che costellano l’universo del genere umano.

Laura Tussi

Nella foto: l’ illustrazione che commenta il Bando EQUAL indetto nel 2022 per combattere il razzismo, la xenofobia e la discriminazione nel quadro del programma CERV, che finanzierà progetti volti a prevenire e combattere la discriminazione e l’intolleranza, il razzismo, l’antiziganismo, l’antisemitismo, l’omofobia e la xenofobia, in particolare legata alle origini razziali ed etniche, al colore della pelle, alla religione, all’orientamento sessuale o all’identità di genere.
Il bando, finanziato per un importo complessivo di 20 milioni di euro, è stato destinato ai progetti nazionali e internazionali che si riferiscono alle seguenti priorità:

Lottare contro la discriminazione e combattere il razzismo, la xenofobia e altre forme di intolleranza, inclusi l’antiziganismo, l’antisemitismo e l’odio contro i musulmani.

Promuovere la gestione della diversità, l’inclusione nel mondo del lavoro, sia nel settore pubblico che privato;
Lottare contro la discriminazione della comunità LGBTQI e promuoverne l’uguaglianza attraverso l’implementazione della strategia di uguaglianza LGBTQI (LGBTIQ Equality Strategy)

Aumentare la risposta degli enti pubblici alla discriminazione, all’antisemitismo, razzismo, omofobia e ad altre forme di intolleranza.


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