La Scuola e l'interazione tra culture.
La Scuola e l'interazione tra culture.
La scuola non può essere che multiculturale perchè è
necessario aprire l’Italia, l’Europa, il mondo all’accoglienza del migrante
di Laura Tussi
La società attuale è multiculturale, ma una simile consapevolezza non impedisce che si
manifestino al suo interno azioni di intolleranza, conflittualità
esasperate, episodi di razzismo, etnicismi e localismi portati all'eccesso e
per questo motivo intolleranti verso il mondo che possono sfociare anche in
conflitti armati e guerre. Come anche e soprattutto l'attuale genocidio in
Palestina. E le molteplici guerre e i terribili genocidi dimenticati
dell'Africa.
Il sistema educativo è attualmente, più che in altri
periodi storici, sollecitato a cambiare le prospettive pedagogiche e le
impostazioni didattiche che non rispondono ai mutamenti inevitabili
delle pratiche educative, nella manifesta necessità di aprire la pedagogia a
una dimensione interculturale, per una filosofia del dialogo, dell'incontro,
dello scambio vicendevole nei messaggi educativi e valoriali di apertura alle
culture altre e di valorizzazione delle differenze.
Attualmente è necessario aprire l'Italia, l'Europa, il
mondo all'accoglienza del migrante.
Soprattutto per riconoscere e accettare il valore del migrante, nella
critica al dogmatismo totalitario, nel rispetto delle diversità, nella
valorizzazione della specificità, della minoranza, della singolarità, con
l'opposizione al razzismo, al nazionalismo e alla xenofobia, al fascismo.
Tutte queste motivazioni rientrano nei compiti della scuola e si possono
realizzare e attualizzare tramite un lavoro costante di intermediazione, di
conoscenza e rispetto dei diritti civili, inserendo gli elementi
innovativi derivanti da altre correnti culturali, in una sorta di equilibrata
interazione dinamica.
La scuola può insegnare il percorso di un'interazione
che consideri l'apporto delle culture, cercando di leggerle in una sintesi
globale, in modo che l'espansione di sé non sia basata sull'annientamento
dell'altro.
Quindi nessun annientamento, ma riconoscimento. La
pluralità dei contesti culturali, favorendo la costruzione di identità
flessibili, individua valori condivisi nell'appartenenza culturale, senza
escluderne l'universalità. La scuola è responsabile, in quanto istituzione
preposta all'educazione, di attivare iniziative per estirpare i pregiudizi
sugli altri e le paure del diverso, facendo in modo di evitare che le
incomprensioni si radicalizzino nel razzismo, nell’omofobia e nella xenofobia.
La scuola deve promuovere la pedagogia dell'incontro.
La dinamica e la didattica dell'accoglienza
reciproca, del dialogo costruttivo, per evitare il conflitto a livello
individuale e collettivo, per incentivare una predisposizione alla pace in un
mondo che si concepisca privo di guerre e di scontri armati.
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