Accadde in un piccolo comune del Pisano:storie di ordinarie contrattazioni sindacali di secondo livello
Tra errare e perseverare..una storia di applicazione di Peo.
A seguito del provvisorio
completamento della 1° fase del percorso di attribuzione delle
Progressioni Economiche Orizzontali ( Peo) nel Comune di Crespina
Lorenzana (avviso del Responsabile del Servizio Personale del
12/09/2018) ci sembra doverosa qualche riflessione alla luce del
contributo che questo coordinamento aveva prodotto al fine di conseguire
quanto era emerso e richiesto nell’ assemblea del personale del Comune
di Crespina Lorenzana dello scorso settembre 2017.
Ovviamente si trattava di un
contributo in termini di percorso, criteri e obiettivi da raggiungere,
che teneva conto, sulla base di quanto segnalatoci da ns. delegato, dei
punti salienti allora emersi e richiesti dalla maggioranza del
personale.
A seguito di questo avevamo elaborato
con le ns. strutture di collaborazione e dallo scambio di esperienze fra
diverse realtà, una bozza di protocollo d’ intesa, un atto preventivo
di impegno anche politico come si usa fare prima del rinnovo anche dei
contratti collettivi anche nazionali, con cui le parti Amministrazione
Comunale/ rappresentanze e OO.SS definivano e stabilivano precisi
obiettivi in materia di procedure di attribuzione delle progressioni
economiche orizzontali.
In particolare tale proposta prevedeva di definire prioritariamente alla contrattazione decentrata:
-i criteri per reperire i fondi
necessari, destinando alle PeO oltre alle risorse previste per tale
finalità che nel 2017 si erano liberate a seguito di cessazioni, anche
una quota di quelle già utilizzate in tale anno per le particolari
responsabilità diminuendone o numero o importo massimo, e in residua
minima parte attingendo alla quota di produttività finanziata in parte
stabile;
-finanziare eventuali progressioni
economiche dei titolari di posizioni organizzativa attraverso una
corrispondente e preventiva riduzione delle indennità di risultato,
aggiungendo queste risorse ad incremento del fondo complessivo del
restante personale;
- di attivare più fasi di decorrenza
economica delle Peo, anche nel corso dello stesso anno, e quantificando
per ciascuna la percentuale di personale a cui venivano attribuite
suddivise per ogni categoria giuridica;
-i criteri di partecipazione e
soprattutto quelli per l’ attribuzione dei punteggi che determinavano
ordine di priorità’ prendendo in considerazione per il 50% la
valutazione individuale, e per il 50% l’ esperienza acquisita.
Un siffatto protocollo avrebbe consentito:
-di dare risposte certe sull’ attribuzione della progressione economica, anche se con decorrenze diverse;
-ordini di priorità in graduatorie non
esclusivamente sulla base delle valutazioni individuali, e soprattutto
prendendo in considerazione valutazioni già effettuate ( le ragioni sono
evidenti se si utilizzano valutazioni successive alla definizione di
accordi, si mette chi valuta in posizione di chiaro potenziale conflitto
d’ interessi nel determinare un punteggio a fini di una graduatoria cui
esso stesso partecipa);
-di evitare che le posizioni
organizzative sottraessero risorse alla premialità del restante
personale, obbligando a finanziare le loro PeO mediante preventivo
trasferimento di una corrispondente quota al fondo salario accessorio
del restante personale, attraverso riduzioni delle loro indennità di
risultato. ( altrimenti si verificherebbe una condizione non equa, per
cui le P.O. prendono risorse per le loro progressioni economiche
diminuendo la produttività del restante personale senza che viceversa lo
loro indennità di risultato - che è un equivalente della produttività -
subisca alcuna decurtazione).
Per quanto ci consta, il nostro
contributo disinteressato di proposte e idee a supporto delle richieste
emerse a seguito dell’ assemblea del personale di un anno fa, portato
quale contributo a conoscenza delle rappresentanze sindacali tramite un
ns. delegato, non trovò condivisione.
I fatti e quanto poi si è verificato
dimostrano che occorreva impegno a supporto, ma non fu adeguatamente
compreso dalla maggioranza delle restanti rappresentanze ai fini di
sostenerlo con le loro OO.SS. confederali di riferimento. Questi
presupposti resero più difficile e complicato qualsiasi tentativo di
sviluppare confronto con chi rappresentava l’ Amministrazione nelle
relazioni sindacali. La sensazione è che la procedura voleva essere
“gestita” diversamente, anche facendo divenire le progressioni
economiche non un diritto contrattuale collettivo, un opportunità di
riconoscimento di professionalità, esperienza e impegno, ma una sorta di
erogazione singola e limitata.
E allora, visto che il nostro
contributo rivolto a dare risposte a tutto il personale come lo stesso
richiedeva, non aveva trovato condivisione e sostegno, scegliemmo di
attendere gli eventi, per vedere come sarebbe finita, acquisendo ed
analizzando atti e documenti pubblici, per dare almeno un contributo
informativo. Ora la realtà è evidente.
Evitiamo di entrare nel merito del
provvedimento emesso, ( avviso del 12/09/2018), anche se in ordine a
possibili “vizi” di merito e forma i nostri consulenti ne potrebbero
definire aspetti e contenuti, e ci limitiamo a considerazioni più
generali.
La prima considerazione riguarda l’
accordo decentrato sottoscritto in data 29/01/2018, che ha previsto
criteri e procedure per l’ ammissione e l’ attribuzione delle
progressioni economiche orizzontali a decorrere dall’ anno 2018.
Si trattava di fatto di un accordo
contenente criteri un po’ diversi da quelli da noi proposti a garanzia
dell’ obiettivo di dare risposte a tutto il personale, e che
presupponeva un indirizzo equilibrato, e una conseguente medesima
gestione, a livello di assegnazione di risorse e valutazioni.
Nello specifico l’ accordo in materia
di attribuzione delle progressioni orizzontali del Comune di Crespina
Lorenzana è stato integralmente “ripreso” da quello dell’ Unione
Valdera.
Ma questo ci obbliga, per l’
attenzione che poniamo nel monitorare gli enti attraverso alcune
strutture interne desumendo gli atti da amministrazione trasparente,
subito ad evidenziare una profonda diversità.
Quello stesso accordo per l’
attribuzione delle progressioni orizzontali all’ interno dell’ Unione
Valdera ha dato il seguente risultato:
-in due fasi ha beneficiato
complessivamente della progressione economica oltre il 75% del personale
pari a quasi il 90% degli aventi diritto, così ripartiti per categoria:
cat. A n. 6 - Cat. B 12+11=n. 23 – Cat.
C 37+14= n. 51 – Cat. D 15+5= n. 20
I risultati ancorché provvisori, del
comune di Crespina Lorenzana sono profondamente diversi. Si ipotizza,
che ne beneficerà solo il 20% del personale e circa 24% degli aventi
diritto così ripartiti:
Cat. B = 0 – Cat.
C n. 3 – Cat. D n. 3
-un ulteriore differenza è
riscontrabile nel fatto che in sede di contrattazione all’ Unione
Valdera si sono stabilite e destinate mediante accordo fra
rappresentanze sindacali/parte pubblica, le risorse dal fondo per
effettuare le progressioni economiche. Nel Comune di Crespina Lorenzana
queste somme sono state individuate invece solo dalla Giunta Comunale
con atto G.C. n. 63 del 03/07/2018.
Questo non trova analogia in nessun
ente, anche di altre Regioni, per cui le ipotesi sono due: o l’ atto
viola le disposizioni del CCNL oppure i soggetti sindacali che hanno
firmato il CCDI al Comune di Crespina Lorenzana il 29/01/2018 e
precisamente ( 2 RSU CGIL, CISL Fp territoriale) hanno di fatto
rinunciato a contrattare delegando alla “controparte” di stabilire le
risorse e di fatto il numero delle progressioni da effettuare? Ed in
ogni caso tutto ciò è possibile in assenza di un accordo di destinazione
delle risorse del fondo 2018 tramite il CCDI economico anno 2018?
Con queste premesse cominciano a
delinearsi certi possibili risultati ( molto distanti dalla nostra
proposta originaria e dalle richieste della maggioranza del personale), e
volendo essere anche un semplice supporto informativo per chi ce lo
chiede, da tempo abbiamo iniziato in diverse realtà ad entrare nel
merito e analizzare le modalità con cui si gestiscono tali procedure,
perché ciò è estremamente interessante.
E allora abbiamo cercato di capire di
più nel merito del sistema permanente di valutazione vigente nel comune,
nonché dalle valutazioni stesse per quanto desumibili dagli atti
pubblicati, visto che la somma delle valutazioni del triennio 2015/2017
rapportate a quelle massime dell' area di appartenenza, costituiva
presupposto per formulare le graduatorie ai fini delle progressioni.
La sezione Amministrazione Trasparente
presente sul sito del Comune di Crespina Lorenzana e in particolare la
sezione performance con le relative sottosezioni, (Sistema di
misurazione e valutazione, relazione sulle performance, ammontare dei
premi) sono state fonte di acquisizione preziosa di dati riferiti al
triennio 2015/2017. Soprattutto in termini di verifica di una
corrispondenza tra valutazioni di risultati per obiettivi assegnati al
personale e medesimi obiettivi assegnati alle P.O., ai ruoli e
comportamenti assunti a tal fine quando si è valutatori e quando si è
valutati, e agli effetti che tutto ciò produce direttamente o
indirettamente sulle graduatorie in questione. Ovviamente dati più
precisi, si possono trovare in ordine all’ entità dei premi liquidati e
modalità conseguenti, anche sull’ archivio Visione atti on line del sito
dell’ Ente, limitatamente alle determine e allegati relativi all’
ultimo anno di valutazione (2017), quelle degli anni precedenti non
appaiono accessibili/presenti in tale sezione nonostante obblighi di
legge.
Un ultima considerazione, volutamente
generica in ordine ai contenuti dell’ avviso emesso dal Servizio
Personale in ordine alle “graduatorie”. Rispetto all’ accordo con cui si
fissavano i criteri per le progressioni economiche ( CCDI del 29
Gennaio 2018) possono sussistere situazioni da controllare a partire:
dall’ esatta quantificazione delle risorse “disponibili” destinate alle
progressioni, alla individuazione dei soggetti, alla ripartizione delle
somme disponibili ( fondo storico + nuove risorse) fra le categorie,
alla individuazione degli aventi diritto, alla esatta determinazione
delle progressioni attribuibili per categoria, all’ indicazione dei
punteggi. Una riflessione revisione in autotutela sarebbe oltremodo
opportuna, magari prendendo spunto e migliorando in termini e
obbligatorietà di trasparenza, quanto già fatto dall' altro Ente (Unione
Valdera) che aveva contrattato i medesimi criteri e le risorse
economiche.
Ovviamente se qualcuno del personale
interessato vuole acquisire e conoscere, ulteriori elementi derivanti
dai confronti e ricerche effettuate in merito a quanto sopra, o comunque
notizie utili per le proprie iniziative, può rivolgersi a questo
coordinamento e le metteremo a disposizione.
Questo a prescindere dalle
pubblicazione sul nostro sito di un informazione generalizzata ed estesa
ad altri enti, sulle modalità con cui si è proceduto all’ applicazione
degli istituti contrattuali, e al modo con cui non si opera la
perequazione salariale. Perequazione che deve passare attraverso una
riduzione delle posizioni organizzative per numero ed entità delle
indennità, integrando della corrispondente somma il fondo complessivo
del restante personale creando condizioni per poter attribuire le
progressioni economiche al personale.
Il nuovo contratto offre questa
opportunità, trasferire risorse dal sistema delle responsabilità/PO,
alle forme di salario fisso, ma su questo bisogna aprire dure vertenze,
che i pavidi toni del sindacato confederale non hanno il coraggio di
fare, incalzando anche la parte politica perché modifichi i propri
indirizzi.
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