Quando il capitalismo impone gli aiuti fiscali (e non solo) alle imprese.
Quanto
accade negli Usa con la riforma Trump cheabbatte di 14 punti il
prelievo sulle società (ad oggi fermo al 21%) non è un fenomeno isolato
perchè molti altri paesi a capitalismo avanzato, e non solo loro, si
muovono sulla stessa strada.
Obiettivo
comune è ridurre la tassazione alle imprese. Trump si è mosso in
coerenza con gli impegni assunti in campagna elettorale, ha ridotto le
tasse alle imprese finanziando il taglio riducendo gli investimenti nel
welfare. La motivazione pubblicamente addotta è comunque un 'altra, le
delocalizzazioni produttive imporrebbero al capitale un cambio di rotta
per incentivare le imprese locali e scongiurare il trasferimento della
produzione all'estero. Il problema è sempre lo stesso, i padroni battono
cassa, vogliono ridurre il costo del lavoro e gli stati per
accontentarli tagliano lo stato sociale accordando tassazioni agevolate
ai padroni. Il sistema fiscale è strettamente connesso alle politiche
industriali, lo Stato sceglie solo di favorire l'impresa accordando
tassazioni e legislazioni in materia di lavoro per loro favorevoli.
Negli Usa è da tempo tabu' la tassazione degli utili di imprese, poi c'è la esenzione dei dividendi provenienti da società partecipate estere, senza dimenticare poi che le imprese per reinternalizzare la produzione negli Usa vengono accolte con ulteriori favori riducendo ai minimi termini il prelievo sui profitti derivanti dall’esportazione di beni e servizi.
L'Europa si prepara a seguire la stessa strada degli Usa , per esempio l' Olanda sta per approvare una proposta di legge che mira a cancellare il prelievo sui dividendi abbattendo al contempo la tassazione sulle società. Sulla stessa strada si vuol muovere la Francia che ha annunciato per l'autunno la pur graduale riduzione dell’aliquota dell’imposta sui redditi delle società cosi' come il Regno Unito che le tasse le ha già tagliate e continuerà a farlo nei prossimi mesi.
E ’Italia? Ad oggi, l’Ires sulle società di capitali è al 24% , poi c'è l’Irap un’imposta su base regionale da cui dipende il finanziamento degli enti locali.
Ridurre le tasse è possibile ma la copertura dei tagli finisce sempre con il tramutarsi nei tagli al welfare o bloccando i contratti nel pubblico impiego. Poi, ironia della sorte, le imprese beneficiarie incassano utili maggiori ma ben poco investono in ricerca, nuova tecnologia e occupazione. E il ruolo dello Stato è quello di favorire le imprese e i loro profitti venendo meno a quel ruolo di garante degli interessi generali e rinunciando ad ogni indirizzo in materia di politica economica. E in questi scenari risulta comprensibile la ragione per la quale la ricetta fiscale Trump piaccia cosi' tanto a destra e a sinistra incuranti delle disuguaglianze crescenti e ben disposte allo smantellamento del welfare.
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