Il declino della prima stagione dei governi progressisti latinoamericani sfocerà in una nuova fase popolare e di lotta nel sub-continente? Riflessioni a margine della vittoria di Obrador in Messico
Dopo la vittoria
del progressista Obrador in Messico ad ottobre si terranno fondamentali
elezioni presidenziali in Brasile.
Il declino della prima stagione dei governi progressisti latinoamericani
sfocerà in una nuova fase popolare e di lotta nel sub-continente?
A partire
dall’inizio del nuovo millennio in America Latina si è aperta una fase evolutiva sostanzialmente
inattesa, a testimonianza del fatto che il Sub-continente, seppur a lungo
depredato e sottomesso non era stato completamente soggiogato. Movimenti, forze
politiche progressiste e comunità indigene, provati dai fallimenti di un
ventennio di politiche neo-liberiste, hanno preso consapevolezza (forse
illuminati dall’esperienza Zapatista in Messico) delle proprie potenzialità,
aprendo una stagione di rivendicazioni e di progettualità politica in larga
misura imprevista. L’elezione in Brasile, a Presidente della Repubblica, di
Luiz Inacio "Lula" da Silvia nel 2002, ha sancito il decollo di una
nuova fase, avviata dalla vittoria di Chavez alle presidenziali venezuelane del
1998, che nel giro di pochi anni ha visto l’ascesa di governi di diversa natura
politica e in totale rottura con la storia, recente e passata, dell’intero Sub-continente.
Nel
2009, anno che ha rappresentato l’apogeo della stagione dei governi
progressisti latinoamericani, addirittura otto dei dieci principali paesi
dell'America Meridionale erano governati dalla sinistra, nelle sue varie
declinazioni. Oltre al Salvador, al Nicaragua, all’Honduras, alla Repubblica
dominicana e al Guatemala in America Centrale. In quest’ultimo paese, così come
in Paraguay, era la prima volta nella propria storia che i progressisti
salivano al potere.
La reazione delle forze conservatrici e imperialistiche non
ha tardato molto ad arrivare presentandosi in vesti diverse e più raffinate rispetto
ai cruenti Golpe dei decenni passati:
oggi assume la forma di uno strangolamento economico del Venezuela, di un colpo
di Stato parlamentare in Brasile ai danni di Dilma Rousseff o di una
giudiziarizzazione della politica, con l'arresto di Luiz Inácio Lula da Silva sempre
in Brasile e con le minacce contro l'ex presidente Cristina Fernández de
Kirchner in Argentina, ma anche contro
il vicepresidente Jorge Glas in Ecuador. A seguito di questa controffensiva restauratrice,
sommata a limiti propri nelle scelte di politica economica (estrattivismo
redistributivo, mancanza di riforme incisive, corruzione ecc..), in Sudamerica attualmente
rimangono in carica solo tre governi progressisti, in Venezuela, in Bolivia e
in Uruguay vista la nuova linea politica di Lenin Moreno, l'ambiguo successore
di Correa, in Ecuador che, dopo essere entrato in rotta di collisione col suo
predecessore e col proprio partito "Alianza PAIS", ha intrapreso un radicale
cambio di rotta a livello geopolitico dichiarando, il 23 agosto l'uscita del paese dall'Alba (varata da Fidel
e Chavez a fine 2004) e attuando il contemporaneo avvicinamento alla
filo-statunitense Alleanza del Pacifico. (tabella 1).
Stato
|
Attuale
Presidente
|
Inizio mandato
|
Orientamento
politico
|
Argentina
|
Mauricio
Macri
|
Novembre
2015
|
Centro
Destra
|
Bolivia
|
Evo Morales
|
Gennaio 2006
- 2010 - 2015
|
Sinistra/Centro- Sinistra
|
Brasile
|
Michel Temer
|
31 agosto 2016
|
Centro Destra
|
Cile
|
Sebastian Piñera
|
2010 -13 e marzo 2018
|
Destra/Centro-Destra
|
Colombia
|
Ivan Duque
|
Agosto 2018
|
Destra
|
Ecuador
|
Lenin Moreno
|
Maggio 2017
|
Centro-Sinistra
|
Paraguay
|
Mario Adbo Benitez
|
Agosto 2018
|
Destra
|
Perù
|
Martin Viczarra
|
Marzo 2018
(subentrato a Kuczynski)
|
Destra
|
Uruguay
|
Tabarè Vazquez
|
Marzo 2005 -
marzo 2015
|
Centro-Sinistra
|
Venezuela
|
Nicolas Maduro
|
Marzo 2013 -
Maggio 2018
|
Sinistra
|
Tabella 1:
situazione politica nei principali stati dell'America Meridionale
In blu i governi che hanno cambiato
orientamento politico dalla fine del 2015
L'attuale fase latinoamericana è dunque caratterizzata
da un'evidente crisi della stagione dei governi progressisti che, iniziata a
fine 2015 con la vittoria del liberista Macri in Argentina, è definitivamente
tramontata a fine 2017 con il ritorno del magnate televisivo Sebastian Pinera
alla presidenza del Cile, ponendo in grave incertezza il fecondo processo di
integrazione regionale simmetrico (fra stati con stesso livello di sviluppo
economico) sviluppatosi negli ultimi lustri.
La situazione geopolitica del sub-continente, a seguito
anche dell'aumento delle pressioni dell'amministrazioni Trump, risulta
contrassegnata da incertezze e tensioni che vanno intensificandosi principalmente
sul governo venezuelano e sulle principali potenze regionali. Scenario complesso
che, ovviamente, non sfugge nemmeno alle classi subalterne e ai movimenti sociali,
contadini e indigeni del Sub-continente che non a caso hanno ripreso forza
ritornando in massa in piazza contro i provvedimenti antipopolari adottati, non
solo in politica economica, da Macri e Temer e che hanno prodotto pesanti
effetti sulle loro condizioni di vita.
La prima stagione dei governi
progressisti latinoamericani è irrimediabilmente in fase declinante ma, come la
storia ci insegna, mentre il vecchio si esaurisce talvolta già si intravedono i
nuovi germogli. In particolare in Brasile nel quale, viste le difficoltà
giudiziarie di Temer e le nuove elezioni presidenziali all'orizzonte, il Frente
Brasil Popular si è riorganizzato dal basso aggregando una galassia di oltre 80
movimenti. Tuttavia, dopo la sentenza definitiva del Tse (Tribunale Supremo
Elettorale) del 31 agosto che impedisce a Lula di candidarsi, sosterranno,
insieme al Partito Comunista Do Brasil della giovane leader Manuela D’Ávila, il vicepresidente del Pt,
Fernando Haddad. Lo spostamento a
sinistra della coalizione che fa perno sul Pt ha prodotto una diversificazione
delle candidature all'interno della sinistra: al primo turno del 7 ottobre si
presenteranno infatti, oltre a Marina Silva per i Verdi, per il Psol (Partito Socialismo e Libertà) Guilherme
Boulos, affiancato da Sônia Guajajara, la prima indigena nella storia del Paese
a concorrere, sia pure come vice, alle elezioni presidenziali, mentre il Pdt
(Partito Democratico Laburista), candiderà Ciro Gome. Questi candidati dovranno
trovare un accordo per sbarrare la strada alle destre che si coalizzeranno
all'inevitabile ballottaggio del 27 ottobre. I risultati delle presidenziali
brasiliane avranno effetti non solo all'interno del paese ma produrranno anche importanti
riflessi negli equilibri geopolitici dell''intero sub-continente soprattutto
per quanto riguarda il futuro del Mercosur, che in questi ultimi, grazie a
Temer e Macri, ha assunto i connotati di organizzazione sovranazionale di
stampo liberista, viste le lunghe trattative in corso con l'Ue per la
sottoscrizione di accordo commerciale fra le due organizzazioni.
La netta affermazione del progressista Andres Manuel
Lopez Obrador (tabella 2) al primo turno delle recenti elezioni presidenziali
messicane è un segnale di speranza per la nascita di una nuova stagione
progressista in tutta l'America Latina che superi gli errori e i limiti del
passato e metta al centro gli interessi esclusivi dei ceti popolari, delle
comunità indigene e dell'ambiente, attuando profonde riforme nella struttura
economica e sociale interna dei paesi partendo dalla riduzione degli squilibri,
ancora i più marcati su scala globale, e dalla riforma agraria che riduca gli
immensi latifondi e distribuisca la terra ai milioni di campesinos che ancora ne sono privi. E' ufficialmente aperto il
cantiere che dovrà ripensare, su basi diverse, una nuova stagione progressista.
Tabella 2: situazione politica del Messico e dei
principali stati dell'America Centrale
Stato
|
Attuale
Presidente
|
Inizio mandato
|
Orientamento politico
|
Costa Rica
|
Carlos Alvarado
|
Maggio 2018
|
Centrosinistra
|
Cuba
|
Raul Diaz-Canel
|
Aprile 2018
|
Sinistra
|
Rep.Dominicana
|
Danilo Medina
|
Agosto 2012
|
Centro
|
El Salvador
|
Salvador Cerén
|
Giugno 2014
|
Sinistra
|
Guatemala
|
Jimmy Morales
|
Gennaio 2016
|
Destra
|
Haiti
|
Jovenel Moise
|
Gennaio 2017
|
Centro/Destra
|
Honduras
|
Juan Hernandez
|
Gennaio 2014
-2018
|
Destra
|
Nicaragua
|
Daniel José
Ortega
|
1985-90 e 2007 -
2011 - 2016
|
Sinistra?
|
Panamá
|
Juan Carlos
Varela
|
Luglio 2014
|
Centro - Destra
|
Messico
|
Andres Manuel
Lopez Obrador
|
Dicembre 2018
|
Sinistra
|
Andrea Vento - 11 settembre 2018
Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati
Commenti
Posta un commento