CILE LIBERO, CILE ROSSO
CILE LIBERO,
CILE ROSSO di Franco Astengo
“Cile Libero,
Cile Rosso” , quante volte abbiamo pronunciato questo slogan esprimendo la
nostra militante tensione internazionalista nel corso delle tante
manifestazioni che nel corso di quegli anni lontani sono state organizzate per
testimoniare la vicinanza alla tragedia della dittatura cilena e del golpe dei
colonnelli.
Una data che
va ricordata anche oggi a quarantacinque anni di distanza da quell’l'11
settembre 1973 .
in quel
giorno il golpe fascista sostenuto dall'amministrazione USA, dal segretario di
stato Henry Kissinger, massacrò migliaia di cileni pose e fine al Governo di
sinistra, democraticamente eletto, di Unidad Popular guidato dal socialista
Salvador Allende.
Un'esperienza politica avanzata di democrazia
e socialismo, quella di Unidad Popular, che avrebbe potuto cambiare il corso
della storia del Cile, avere ripercussioni internazionali, essere d'esempio per
diversi altri Paesi del mondo.
La vicenda cilena, che pure diede origine ad
un ampio dibattito nel movimento comunista internazionale ed in particolare in
quello italiano attraverso la riflessione avviata all’interno del PCI, deve
rimanere nella memoria collettiva come un esempio ed un monito incancellabili,
in particolare in questi tempi dove davvero si sta obliando tutto quanto è
stato fatto, tra luci ed ombre, vittorie e sconfitte, per il riscatto del
proletariato di tutto il mondo.
Mai come in
questo momento appare necessario il ricordo di quel tragico fatto: le sinistre
sembrano essersi ritratte dalla lotta politica, nessuno osa più contrapporsi al
ritorno, proprio sul piano ideologico, del feroce egoismo individualistico che
da vita a forme politiche davvero aberranti.
L’11
Settembre 1973, è stato il giorno della “macelleria americana” .
Un giorno resta
intatto nella nostra mente e nel nostro cuore accanto ai grandi passaggi della
storia del movimento operaio internazionale: dalla Comune di Parigi alla
Rivoluzione d’Ottobre, alla guerra di Spagna alla vittoriosa resistenza al
nazi-fascismo, alla rivoluzione cinese, cubana, vietnamita, alla liberazione
dei popoli dell’Africa e dell’Asia dal giogo coloniale, alla fine
dell’apartheid in Sud Africa.
L’11
Settembre 1973, il giorno della caduta avvenuta a mano armata con l’assassinio
del “Compagno Presidente” ricorda il giorno di una sconfitta: per noi che
continuiamo a credere nell’ideale è uno dei giorni di quell’ “Assalto al Cielo”
verso il quale dobbiamo continuare a tendere con la nostra volontà, il nostro
impegno, il nostro coraggio.
Perché i
popoli continuino a lottare nel nome della pace e dell’uguaglianza.
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