La manovra economica del Governo

La manovra economica autunnale sta prendendo corpo, dovremmo anche noi iniziare a riflettere seriamente sulle decisioni assunte dal Governo e sulle ricadute sociali e lavorative. 
Farlo è della massima importanza, e urgenza, senza prendere per oro colato quanto scrivono i giornali e lungi dal ripetere le critiche neo liberiste sullo sforamento del deficit.
  • A quanto ammonterà la manovra? A non meno di 30 miliardi. Cosa faranno? Intanto non cancellano la Legge Fornero ma approvano delle piccole  e parziali revisioni applicando la cosiddetta quota 100, ora si tratta di capire come sarà modulata questa proposta, se ci saranno paletti per  limitare la spesa previdenziale.  Al momento si parla di requisiti minimi pari a 62 anni di età e 38 anni di contributi senza paletti di sorta ma da qui alla stesura del testo siamo certi che non arrivino correzioni? E basteranno 41 anni e mezzo di contributi per andare in pensione a prescindere dalla età anagrafica?  E chi anticipa la pensione vedrà confermate le forti decurtazioni pari alla riduzione dell'1,5% per ogni anno di anticipo? E' stata quantificata la platea dei lavoratori e delle lavoratrici che anticiperanno, da qui al 2019, l'età della pensione? Parlare di soli 400 mila unità non è forse riduttivo? Non sarebbe il caso di riflettere sugli effetti che la manovra previdenziale  avrà sulla Pubblica amministrazione con enti che vedranno migliaia di uscite senza nel frattempo avere previsto un piano straordinario di assunzioni (visto che permangono i tetti per la spesa di personale in rapporto alla spesa corrente)?
  •  Quanto  costerà il reddito di cittadinanza per 6 milioni di italiani sotto la soglia di povertà? Per far quadrare i conti da settimane si parla di flessibilità nel rapporto Pil\deficit, e quindi su un disavanzo  che per il prossimo anno si attesterebbe abbondantemente sopra quota 2%,  da qui l'intesa al Governo sul 2,4 .
  • Poi avremo la flat tax che sappiamo favorirà i redditi elevati e non quelli piu' bassi.  Far pagare meno tasse a chi ha piu' soldi avrà effetti benefici sull'economia o piuttosto incrementerà la disuguaglianza sociale e retributiva nel paese rendendo sempre piu' ardua la mobilità sociale? Nel calcolo poi della Legge di bilancio dovranno prevedere anche gli interessi per l'aumento del debito
  • E la cosiddetta pace fiscale, la riduzione dell'Irpef quanto costeranno e soprattutto quali saranno gli effetti reali sull'economia?  Ma ancora prima di questa domanda, la pace fiscale serve a fare cassa ma allo stesso tempo chi ne beneficerà? Il lavoratore indebitato o l'imprenditore furbetto che non disdegna la speculazione? Ridurre la leva fiscale è sinonimo di ripresa economica? Forse dovremmo saperne di piu' guardando agli Usa e alla Gb dove queste politiche sono già state adottate
  • Si sfora il deficit rispetto agli anni precedenti ma l'indebitamento servirà a creare posti di lavoro e a rinazionalizzare le aziende da anni privatizzate? La domanda sulla quale insistere è sempre la stessa: è preferibile investire in occupazione stabile creando posti di lavoro anche per la manutenzione del territorio e la bonifica dei siti inquinati (ce ne sono centinaia) o pensiamo che la soluzione sia la erogazione di un reddito di cittadinanza?
  • Infine, quali sono le misure intraprese in materia di lavoro? Ne vediamo poche, nessun attacco al jobs act, nessuna revisione della disciplina sui licenziamenti, si continua con i rinnovi contrattuali a singhiozzo e con aumenti irrisori.
  • Certo che questa manovra rispetto al passato segna una forte discontinuità, per la prima volta dopo 30 anni si anticipa, e non si posticipa, l'età della pensione, si riducono le tasse (poi bisogna vedere con attenzione chi ne beficerà), si introduce il reddito di cittadinanza. Anche di queste novità, e non solo della pessima flat tax, bisogna discutere perchè il segnale lanciato al paese è di rottura con il recente passato. 
  • Infine il capitolo Europa, al di là dell'aumento del deficit (anche in Francia ne stanno parlando) permangono tutti i tetti di Maastricht, si allentano i parametri senza metterli in discussione. Sarà cio' sufficiente?

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