In arivo la repressione e gli sgomberi degli spazi occupati?

Una circolare del Ministero degli interni di sabato 1 Settembre fa intravedere una stretta repressiva per le occupazioni abusive ritenute, a torto, uno dei principali problemi delle aree metropolitane.

Se esiste un problema, questo non è certo rappresentato dalle occupazioni ma dalle migliaia di immobili, pubblici e privati, lasciati nell'incuria e nell'abbandono per anni senza che i Sindaci sia siano avvalsi del loro potere per chiederne un utilizzo a fini abitativi e sociali.

Il Ministero la butta sull'ordine e sulla sicurezza, le occupazioni sarebbero una minaccia costante per i cittadini quando invece rappresentano la soluzione per centinaia, migliaia di nuclei abitativi esclusi dall'edilizia popolare e impossibilitati, per ragioni economiche, di affittare una casa. Perchè un affitto per essere concesso ha bisogno di garanzie economiche, di onerose caparre, di un salario dignitoso e regolare, mese dopo mese.

I diritti sociali vengono calpestati e negati in nome del supremo diritto alla proprietà, si raccomanda di operare con tempestività prima attraverso il censimento degli immobili occupati e poi con interventi repressivi e sgomberi e siamo certi che tra gli strumenti addotti la pericolosità degli immobili possa alla occorrenza "giustificare" gli sfratti.

In Italia esiste una emergenza abitativa reale che poi è frutto della crisi economica, dei fondi della edilizia popolare spesso spesi ad altri fini, questa emergenza viene negata e nell'immediato futuro ci si preparara a reprimerla

Rinviamo alla lettera della circolare ministeriale

http://www.interno.gov.it/sites/default/files/circolare_2018_0059445.pdf

Ogni ulteriore commento è superfluo se non constatare che dopo i migranti sarà la volta dei bisognosi di casa, dipinti come nemici dell'ordine e della legalità a senso unico, quella che tutela i piu' forti e calpesta i deboli


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