Dai familiari delle vittime della strage ferroviaria a Viareggio
Viareggio, 21 Settembre 2018
Abbiamo
appreso, nella tarda serata di mercoledì, dell’incontro tra il Sindaco e
una società di ferrovie, RFI, condannata in primo grado per OMICIDIO
COLPOSO PLURIMO AGGRAVATO, DISASTRO FERROVIARIO, INCENDIO COLPOSO E
LESIONI GRAVI E GRAVISSIME per aver causato la morte di 32 persone tra
cui bambini, donne e uomini, centinaia di feriti ed aver distrutto un
intero quartiere, lasciando alla nostra città e ai suoi abitanti una
ferita indelebile.
I
Familiari delle vittime, attraverso questo comunicato, esprimono tutta
la loro sofferenza poiché tutto pensavano, ma non che il Sindaco della
loro città a 54 giorni dall’inizio del procedimento d'Appello si
inchinasse, aprendo le porte di Viareggio, e permettesse a RFI di fare
passerella con il pretesto di un osservatorio sulla sicurezza … tutto
ciò ci appare oltremodo offensivo.
Noi
Familiari e i soci dell’associazione siamo fortemente indignati da
questo nuovo gesto che umilia fortemente le 32 Vittime, questa città e
la Memoria della strage ferroviaria del 29 giugno 2009. Non staremo né
fermi, né a guardare!
Adesso
abbiamo capito dove il Sindaco si siederà (se avrà la faccia di
presenziare) il prossimo 13 novembre all’apertura del nuovo processo,
sicuramente non dalla parte dei familiari.
I
termini e le modalità di questo incontro fanno capire l’incoerenza e
l’assoluta inaffidabilità di chi, durante un incontro privato con i
familiari aveva affermato che non avrebbe mai trattato con chi
condannato, fino alla conclusione del procedimento penale. Citiamo
testualmente quanto disse “ci fosse anche solo un’idea di uno scambio…”.
Cosa è cambiato oggi? Forse quello scambio è avvenuto? Caro Sindaco le bugie hanno le gambe corte.
Come
si può interloquire con RFI condannata in 1° grado senza pensare
all’offesa e all’umiliazione che questo gesto avrebbe comportato per i
familiari delle Vittime e per i cittadini di Viareggio?
Come si può parlare di sicurezza con un solo interlocutore? Oltremodo condannato proprio per “negligenza, imperizia e incuria”,
per non aver applicato norme basilari sulla sicurezza causando la morte
di 32 persone? Come si può pensare ad un osservatorio con chi non ha
ancora provveduto a rimediare alle proprie responsabilità su Viareggio?
Per
rendersi conto di ciò, se non sono state sufficienti le 1.200 pagine di
una sentenza. Basterebbe analizzare quanti incidenti ferroviari sono
accaduti dal 2009 ad oggi. Basterebbe ricordarsi cosa è successo il 25
gennaio a Pioltello (3 morti e molti feriti). Basterebbe leggere la nota
ANSF che ancora a giugno 2018 afferma che devono “essere
riesaminati i processi di controllo e verifica di efficacia della
manutenzione dell’infrastruttura (RFI) e dei veicoli ferroviari
(TRENITALIA)”.
Come già espresso nel precedente comunicato, prima di invitare RFI a Viareggio e di parlare di un futuro osservatorio:
- E' stato chiesto a RFI di rinunciare alla prescrizione per essere giudicata da un Tribunale dello Stato Italiano accertando tutta la verità sulla strage di Viareggio?
- E’ stato esibito da RFI, come da documento sottoscritto da questa amministrazione e da richiesta scritta del Sindaco prima del 29 giugno scorso, ai partecipanti all’incontro il Documento di Valutazione del Rischio della tratta ferroviaria che attraversa la nostra città?
- È stato esibito da RFI, come da documento sottoscritto da questa amministrazione e da richiesta scritta del Sindaco prima del 29 giugno scorso,un piano per avvisare Vigili del Fuoco e Protezione Civile su quanto e quali merci pericolose attraversano la nostra città?
- E' stato chiesto a RFI, come da documento sottoscritto da questa amministrazione di rintegrare nel proprio organico chi è stato in questi anni licenziato perché si occupava concretamente di Sicurezza?
- E’ stato chiesto ad RFI, come da documento sottoscritto da questa amministrazione, un documento che attestasse la presa in atto delle 13 “Raccomandazioni” della Commissione Investigativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti?
- E’ stato chiesto un documento che attestasse la messa a norma delle prescrizioni della mancanza di sicurezza sul lavoro emanate dall’AUSL nel 2103 ad Rfi?
- E' stato chiesto, come si evince dalla Mozione della Regione Toscana, l’istallazione sui treni merci del detettore antisvio a salvaguardia della vita delle persone come prima forma di sicurezza immediata?
Ben
vengano un Tavolo e un Osservatorio a Viareggio sulla sicurezza
ferroviaria; da sempre abbiamo auspicato che l’amministrazione assumesse
iniziative adeguate, ma non si può prescindere dal pretendere PRIMA
risposte precise, puntuali e concrete a questi interrogativi.
Ci
chiediamo, quindi, se queste richieste siano state eluse
volontariamente o per superficialità; ma in entrambi i casi, dimostrano
l’incapacità a trattare materia della sicurezza ferroviaria entrando
veramente nel cuore del problema nel rispetto delle Vittime, dei suoi
familiari e di tutti quei cittadini che hanno vissuto quella notte.
Associazione dei familiari “Il Mondo che Vorrei”
Il Comitato nazionale “Io non dimentico”
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