Appalti università di Pisa: situazioni insostenibili per lavoratori , studenti e città?

Da anni ormai innumerevoli servizi universitari sono stati esternalizzati e le condizioni di vita, retributive e lavorative dei lavoratori e delle lavoratrici dipendono dai bandi di gara, dal budget assegnato, dal contratto applicato dalla società e cooperativa in appalto.

Le clausole sociali nel corso del tempo , in tutti gli appalti pubblici, si sono dimostrate insufficienti e inadeguate a salvaguardare tutti i posti di lavoro soprattutto nella conservazione del monte ore, è sufficiente un cambiamento organizzativo per rivedere le modalità di gestione del servizio inclusa la riduzione della forza lavoro o dei contratti individuali.

In subappalto nel portierato dell'università opera una cooperativa che ha anticipato il pagamento dell'ammortizzatore sociale e ci sembra opportuno riconoscere il merito di questa scelta che almeno tutela i salari della forza lavoro.

Ma nulla pare sia possibile rispetto alle scelte del commitente, l'Ateneo di Pisa, che ha deciso la chiusura di gran parte delle strutture universitarie, ha rinunciato ad aprire le aule lettura a a ripristinare le lezioni in presenza.

Sicuramente i pericoli del contagio hanno giustificato queste scelte ma dopo mesi crediamo necessario capire le reali intenzioni dell'Ateneo pisano visto che le scuole sono state aperte e le lezioni sono tornare in presenza. Perchè non farlo allora nell'università dove l'età media degli studenti è piu' alta e permette di agire sulla coscienza individuale per salvaguardare le condizioni di sicurezza per tutti\e?

E destinare alcune aule universitarie alle scuole è sicuramente una scelta oculata se accompagnata dalla volontà di consentire anche agli universitari l'accesso alle facoltà e alle aule studio nel rispetto delle normative anti covid.

La Cub chiede al Rettore e all'Ateneo di non perdere tempo e spiegare ai lavoratori, alle lavoratrici e agli studenti cosa intende fare. Dalla ripresa a pieno ritmo delle attività universitarie dipende il futuro occupazionale di tanti lavoratori e lavoratrici impiegati anche in altri appalti

Le lavoratrici del portierato vogliono tornare al lavoro e non restare a casa con gli ammortizzatori sociali, è possibile pensare a molteplici utilizzi delle strutture universitarie, il che permetterebbe anche all'economia che ruota attorno all'ateneo di riprendere fiato.

Ci sembra opportuno aprire un confronto reale con la città perchè l'ostinazione con la quale si continua a chiudere le aule universitarie ci sembra sbagliata e questa scelta, reiterata nei prossimi mesi, aprirebbe scenari preoccupanti per lavoratori, lavoratrici e per il mondo studentesco


Sindacato di base Cub Pisa

 

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