Sindacati e padroni: il dialogo e la complicità ribadita nell'incontro di ieri

 Riforma del fisco, politiche attive del lavoro, revisione degli ammortizzatori sociali, chiusura di Confindustria alla riduzione dell'orario settimanale di lavoro, sono questi i punti salienti dell'incontro avvenuto il 7 Settembre tra Sindacati rappresentativi e associazioni datoriali. 

Tutto parte dal Patto della fabbrica (https://www.confindustriasr.it/public/allegati/Patto%20della%20fabbrica.pdf) sottoscritto da confindustria e cgil cisl uil.

Suona strano che il punto di partenza, e di arrivo, sia un Patto che risale ad alcuni anni fa quando l'economia era in grande crescita e non in crisi per l'emergenza Covid.

Ma già allora era evidente che la svolta era rappresentata dalla riforma degli ammortizzatori sociali, da una riforma del sistema formativo e scolastico ad uso e consumo dei padroni.

Investimenti pubblici a sostegno dell'impresa senza mettere in discussione la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti, già allora i padroni focalizzavano l'attenzione sulla gestione dei fondi europei e pubblici a uso e consumo dell'impresa.

Sempre nel Patto si parla di legge sulla rappresentanza per impedire al sindacalismo di base e conflittuale ogni spazio di agibilità e democrazia a partire da quel famigerato testo unico  del 2014 che rappresenta il modello di riferimento da imporre in tutto il mondo del lavoro.

Il Patto del 2014 aveva come obiettivo quello di impedire l'agibilità ai sindacati di base e conflittuali, imporre regole funzionali alla salvaguardia del primato delle imprese sui lavoratori e sulle lavoratrici.

Se verranno rinnovati i contratti scaduti per 10 milioni di lavoratori italiani, le regole dovranno essere quelle imposte dai padroni indebolendo la contrattazione collettiva a vantaggio di quella aziendale dove le deroghe dei contratti nazionali, lo scambio tra aumenti salariali e bonus, dove l'accettazione di previdenza e sanità integrativa la faranno da padroni.

Welfare aziendale e desertificazione di previdenza  e sanità pubblica saranno determinanti come la riforma del welfare, degli ammortizzatori sociali e del sistema scolastico.

Sono queste le basi sulle quali Confindustria e sindacati complici hanno avviato le trattative, ribadendo la centralità del Testo Unico e del Patto della Fabbrica . Partirà cosi' l'assalto dei padroni alla scuola, alla formazione, al welfare, alle regole del lavoro che saranno soggette ad ulteriori stravolgimenti dopo il jobs act.

Ecco svelato l'arcano, la merce di scambio per il rinnovo dei contratti è la debacle sindacale .

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