Fondo di solidarietà dove sei?

Da marzo, causa l’emergenza sanitaria, il settore del trasporto aereo-aeroportuale-indotto è uno dei più colpiti. In particolare il trasporto passeggeri è coinvolto in una crisi che per i lavoratori vede dimezzato il proprio reddito mensile. Con l’intervento del Fondo di Solidarietà del trasporto aereo, che garantisce il reale 80% del salario, parte di questo reddito dovrebbe essere recuperato. Ma come al solito, per il solo fine di risparmiare, la categoria viene volutamente divisa, tra chi accede al Fondo e chi ne viene escluso. CHI DOVREBBE PERCEPIRE IL FONDO VOLO, ASPETTA. Per i lavoratori delle società più grosse, come Sea, Airport, Aviapartner, Alitalia ed altre, solo pochissimi hanno ricevuto i primi mesi, tutto è fermo pare per errori nella trasmissione dei dati da parte aziendale e, in alcuni casi (...meno!), per ritardi dell’Inps. TUTTI GLI ALTRI ESCLUSI, SPESSO CON ACCORDI SINDACALI. Ci sono poi, centinaia di lavoratori che pur lavorando per il trasporto aereo-aeroportuale-indotto, non percepiranno mai l’integrazione salariale. Ad esempio: - le società di handling, il gestore o i vettori, subappaltano attività ad altre società come la pulizia aerea (ad ss. Nas a Mxp) che, con l’avallo delle solite firme sugli accordi sindacali, anziché la cigs utilizzano la fis, peraltro senza prevedere l’anticipo da parte del datore di lavoro ma che esclude addirittura il trattamento integrativo del fondo di solidarietà; - le società interinali come Adecco con centinaia di lavoratori per pur facendo lo stesso lavoro degli altri lavoratori diretti, non avranno il fondo volo; - i lavoratori del cargo, che dopo un tentativo aziendale di porli in cig in deroga, ora sono in cigs ma senza il fondo volo; - i lavoratori del catering, peraltro vessati da sospensioni dscriminatorie, spesso suggerite da sindacalisti compiacenti ed altri ancora Come è nato e a cosa serve? Il Fondo Speciale per il Trasporto Aereo(FSTA) è stato istituito dall'art. 1 ter del Decreto Legge n. 249/ 2004 convertito dalla Legge n. 291/2004. In base alla legge istitutiva, il Fondo ha il fine di intervenire in casi di crisi di aziende del settore del trasporto aereo, per: - erogare specifici trattamenti a favore di lavoratori interessati da riduzioni dell'orario di lavoro, da sospensioni temporanee dell'attività lavorativa o da processi di mobilità; - finanziare programmi formativi di riconversione o riqualificazione. Il 6.5.2016 il Decreto Interministeriale n. 95269 stabilisce che il FSTA assume la denominazione Fondo di Solidarietà ed la funzione integrativa degli ammortizzatori sociali è integrata anche da quella sostitutiva degli stessi. Quali prestazioni e per quali destinatari? Il Fondo eroga un'integrazione dei trattamenti di mobilità, cassa integrazione e guadagni straordinaria, cassa integrazione in deroga e solidarietà. I lavoratori destinatari della prestazione integrativa e, in caso, sostitutiva sono sia il personale di volo (piloti e assistenti di volo), sia il personale di terra, per un totale di circa 150.000 potenziali beneficiari. L’integrazione garantisce, in presenza dei fondi necessari, il raggiungimento dell'80% della retribuzione comunicata dall'azienda all'Inps al momento della richiesta del trattamento integrativo. Pertanto i lavoratori possono percepire una prestazione che supera di gran lunga il massimale di 1167,91 Euro previsto per la prestazione di Cigs e di Naspi. La prestazione integrativa ha superato, in alcuni casi per i piloti, i 10 mila euro mensili lordi. Come funziona e con quali risorse? Il Fondo viene alimentato sia da un contributo sulle retribuzioni a carico dei datori di lavoro (0,375%) e dei lavoratori (0,125%) del settore, sia da una aliquota sui biglietti dei passeggeri. Il DL 34/2020 ha reso disponibili ulteriori 200 mln di euro per il Fondo. I criteri e le modalità di gestione del Fondo sono definiti dalle aziende e dalle organizzazioni sindacali confederali del settore del trasporto aereo. L'Inps non può intervenire direttamente nelle scelte gestionali del fondo, fungendo quasi esclusivamente da "cassiere" e "erogatore" QUESTE DISCRIMINAZIONE E RITARDI, DERIVANO DAL CONTINUO TENTATIVO DI TOGLIERE DIRITTI E SALARI AI LAVORATORI

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