Buoni pasto e convenzioni Consip: qualcosa non torna negli Enti locali

  a seguire la nota della Cub PI del Comune di Pisa

Razionalizzare gli acquisti della Pubblica amministrazione nel nome del risparmio, lo abbiamo già sperimentato nel passato con alcuni appalti al ribasso ("se hai una paga da fame non è mai colpa del Comune ma della convezione") e oggi si sconta nel caso dei buoni pasto.
La Convenzione con la Consip è il classico esempio di Contratto Quadro, vinta la solita "gara europea" la ditta aggiudicatrice si impegna a garantire gli ordinativi di fornitura di beni e servizi. La Centrale di Committenza Consip fornisce non solo strumenti di negoziazione ma diventa la vera e propria Stazione Appaltante aggiudicando le procedure di gara per beni e/o servizi come nel caso dei buoni pasto.
L'Ente locale cosi' "dorme" sonni tranquilli, si mette al riparo da tutte le noie derivanti dall'assumere gli oneri di una stazione appaltante e ogni eventuale ritardo e inadempienza è pur sempre attribuibile al cattivo funzionamento della Convenzione. .
Nei giorni scorsi abbiamo appreso della adesione del Comune di Pisa alla nuova Convenzione Consip che comporta riconsegna e sostituzione delle tessere già in nostro possesso, adempimenti burocratici demenziali che comportano il ritardo di settimane nella erogazione dei buoni già maturati.
E cosi' facendo si crea non solo un disservizio ma anche un danno economico alla forza lavoro del Comune di Pisa nel disinteresse per altro della stragrande maggioranza dei sindacati presenti nell'Ente che non a caso sulla intera vicenda sono silenti ritenendo perfino la semplice protesta del tutto inutile.
Non imputiamo agli uffici la causa di questo danno, non siamo certo noi a nascondere inefficienze e scelte politiche dietro all'operato degli uffici, al contempo pensiamo che questa situazione danneggi economicamente il personale oltre a rappresentare, con la sostituzione delle tessere magnetiche, un aggravio di spesa del tutto inutile.
Vogliamo ricordare poi che la convenzione in corso ha palesato nel tempo innumerevoli criticità con numerosi esercizi commerciali che non accettano i nostri buoni denunciando eccessivi costi a  loro carico e anche questa situazione dovrebbe essere resa pubblica dal nostro Ente presso la Consip.
Allora chiediamo quale sia il motivo del cambio delle tessere, consegnate per altro solo pochissimi anni or sono, se si rinnova semplicemente la convenzione? E il tanto decantato risparmio si limita solo a tagliare i costi della convenzione alimentando adempimenti burocratici e ritardi nella erogazione dei buoni già maturati?
Tutte questioni che non trovano una risposta, almeno per così dire, una risposta logica , tale da giustificarne la convenienza nell’interesse di tutti.
Si chiede pertanto un confronto con il Sindacato al fine di trovare soluzioni migliorative impegnando l'Ente a manifestare alla Consip inefficienze e limiti da tutti riscontrati e sui quali, visti i disservizi e i danni creati alla forza lavoro, non far calare il fatidico oblio.

 

CUB COMUNE PISA

Commenti