I nodi irrisolti dello smart working negli Enti locali

 Cub PI Comune di Pisa



Con la Legge di Bilancio di fine Dicembre scorso ai lavoratori fragili viene riconosciuto il diritto al lavoro agile fino al 31 marzo 2023 ma quanti sono realmente i fragili riconosciuti come tali negli Enti locali incluso il nostro?
 
La nozione di fragilità è stata soggetta a innumerevoli interpretazioni nell'ottica di ridurre la platea dei beneficiari anche per evidenti incapacità organizzative e gestionali di tanti servizi nell'utilizzo di forza lavoro con questa modalità. Poi c'è da ricordare che tanti lavoratrici in smart hanno visto dilatare , al di là di quanto preveda il CCNL, i loro orari di reperibilità e di connessione o le richieste di mansioni esigibili. In smart si diventa forza lavoro che contratta individualmente questioni che dovrebbero essere invece regolate dai contratti e dalla contrattazione collettiva.
 
La riunione del 1 Febbraio, al Comune di Pisa, è forse l'occasione per affrontare concretamente come l'Ente voglia gestire lo smart working ma dovremmo partire da una ridefinizione della fragilità (anche per un confronto su come si sia mosso il medico competente ) e dalla verifica puntuale dei servizi e della loro capacità di concepire modelli gestionali che non siano il classico lavoro in presenza.
 
La legge di Bilancio va oltre il favorire lo smart per chi presenti gravi patologie croniche ma prevede anche di adibire a diversa mansione, pur nella medesima categoria, il personale e qui dovrebbe subentrare una contrattazione sindacale vera e propria al di là di quanto preveda il ccnl sulle prerogative sindacali..
 
L'articolo 1, comma 306 della legge di bilancio, dice espressamente che i fragili non debbano subire alcuna decurtazione economica ma questo principio stride con quanto previsto dal CCNL che per le attività in smart non prevede la erogazione del buono pasto che essendo salario indiretto è pur sempre parte della retribuzione 
 
La disciplina contrattuale sul lavoro agile invero, non fa espresso riferimento ai lavoratori fragili, prevede solo una facilitazione nell'accesso alla formula del lavoro a distanza ai lavoratori che si trovano in condizioni di particolare necessità. La norma di legge rimane quindi norma più favorevole e protettiva nei confronti della categoria dei lavoratori fragili, garantendo uno spazio che il contratto non lascia, quello cioè del lavoro agile integrale fino al 31 marzo 2023.
 
Infine nel nostro Ente non abbiamo mai parlato del Piao  (Piano integrato di attività e organizzazione) dentro cui al lavoro agile dovrebbe essere riservata una parte importante
 
 
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