Le spese militari fuori dal Patto di Stabilità?
L'invio dei Leopard di ultima generazione all'Ucraina dovrebbe essere imminente dopo la decisione Usa di inviare a loro volta i carri armati da loro prodotti, gli Abrams.
In attesa di sviluppi è ormai chiaro che la guerra sia entrata in una nuova fase che avrà ripercussioni anche sulla Ue, una guerra che per l'Ucraina determina anche il mancato riconoscimento di ogni autonomia alle regioni russe del Donbass.
I paesi europei stanno già aumentando non solo le spese militari verso quel 2 per cento del Pil imposto dalla Nato ma anche la produzione di nuove armi e rinviamo alle dichiarazioni in Parlamento del ministro della Difesa italiano
“L’impegno con la Nato nasce nel 2014. È stato ribadito da tutti i governi che si sono succeduti. La differenza tra gli esecutivi sta nei tempi ipotizzati"...... “Nessuno ha mai contestato questo obiettivo. Ci sono Paesi della Nato che chiedono addirittura di arrivare al 3 per cento".
Il prossimo obiettivo è quello di escludere le spese militari dal Patto di stabilità, escludendo ogni vincolo di spesa pensando che il progresso umano sia legato alla ricerca tecnologica in campo militare. E saranno spese senza limite sottraendo risorse alle spese sociali oltre a rappresentare un'ulteriore minaccia di escalation nucleare
A tal riguardo rinviamo a una scheda di Milez pubblicata anche dal giornale Contropiano
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