Il costo del lavoro e la demagogia mainstream

 Negli ultimi 5\6 anni il costo del lavoro per dipendente è diminuito di quasi 2 punti in percentuale mentre è invece cresciuto il costo per ora lavorata. Perchè ? Nei due anni pandemici si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per far fronte al calo degli ordini e nella impossibilità di mantenere la produzione nel periodo di maggiore intensità dei contagi.

Le ore lavorate sono complessivamente diminuite ma gli ammortizzatori sociali sono solo parte della spiegazione perchè dimentichiamo che gran parte dei nuovi posti di lavoro è part time o con orari ridotti, se la tendenza è quella di sostituire contratti full time con contratti precari e di poche ore la conseguenza sarà la riduzione delle ore lavorate  e anche la contrazione del potere di acquisto dei salari.

Una delle ricorrenti e principali obiezioni della parte datoriale all'aumento del costo del lavoro è legata all'eccessiva tassazione a loro carico. Non corrisponde a verità l'idea, sempre più diffusa, che siano eccessive le tassazioni perchè numerosi paesi ci sovrastano in merito a questa spesa sociale, eppure da anni ogni qual volta si parla di costi e ricavi finiamo con il leit motive della eccessiva tassazione sostenuta dalla parte datoriale.

La soluzione per alcuni economisti sarebbe una sola: ridurre la tassazione per favorire le imprese e l'economia dimenticando al contempo che dovremmo far fronte a meno risorse per gli ammortizzatori e i contributi sociali.

Facendo risparmiare soldi alle imprese lo Stato sarebbe costretto a tagliare ammortizzatori e aiuti sociali dei quali beneficiano per altro le stesse aziende.

E abbattendo i contributi a carico delle aziende potremmo anche trovarci dinanzi a qualche taglio del Tfr, magari bloccandone parzialmente la rivalutazione  in base al costo della vita e in prospettiva sarebbe ridotto il potere di acquisto delle pensioni. 



Oggi il TFR ha una quota fissa pari all'1,5% e una quota variabile del 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo rispetto all'anno precedente. Ora per invogliare il ricorso alla Previdenza integrativa e alleggerire i costi a carico della parte datoriale potrebbero intervenire, in accordo con Governo e sindacati, sul TFR e su tutte le altre componenti sociali. Così facendo accontenterebbero le imprese penalizzando i conti dello Stato e il potere di acquisto della forza lavoro e dei pensionati



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