La posizione del camping Cig di Piombino su rigassificatore e territorio

 

Il Camping Cig ha partecipato ad ogni manifestazione contro il rigassificatore. Siamo contro il rilancio del fossile in tutta Italia, scelto prima dal Governo Draghi ed oggi da Meloni. La soluzione del problema energetico passa dall'utilizzo delle fonti rinnovabili e da nuovi modi di produrre e di consumare. 



Vediamo con favore una manifestazione nazionale che cerchi di bloccare l'utilizzo delle fonti fossili perché aumenteranno il riscaldamento climatico e non renderanno l'Italia più autonoma. Proponiamo inoltre che in ogni territorio dove è previsto il potenziamento o la costruzione di un nuovo impianto energetico che utilizza una fonte fossile si organizzi un referendum consultivo sostenuto dalle amministrazioni locali oppure autogestito. Il dibattito che si svilupperebbe chiarirebbe e rafforzerebbe le ragioni del nostro no e non potrebbe essere ignorato. Il rigassificatore nel porto di Piombino, a fianco del traffico passeggeri e merci, a poca distanza dalle case e dalla stazione non potrà garantire la sicurezza necessaria ad un impianto a rischio rilevante ; è una scelta assurda ed inaccettabile. Il previsto ciclo aperto per rigassificare il metano, inquinerà e danneggerà con acqua fredda e clorata l'ambiente marino e gli allevamenti ittici. Lo stesso traffico merci e passeggeri subirà un netto ridimensionamento ed il turismo sarà ostacolato. Il porto oggi utilizzato dalla Magona, dalle acciaierie e da molti altri sarà invece monopolizzato dalla SNAM. Ad esempio JSW utilizza la banchina Nord per scaricare semilavorati da laminare: con il rigassificatore questo non sarà più possibile. Il previsto porto turistico a poche centinaia di metri dal rigassificatore perde ogni attrattiva.

 Tutti i settori lavorativi saranno danneggiati e per questo avevamo fatto un manifesto con scritto: rigassificatore = disoccupazione! Piombino, oltre a partecipare alla lotta nazionale contro il rilancio delle fonti fossili è chiamato a impegnarsi in una vertenza locale che leghi la lotta al rigassificatore a quella per la soluzione degli altri problemi strategici per il futuro: la difesa dell'ambiente, leco-compatibilità della siderurgia nel quadro di una diversificazione produttiva, le infrastrutture stradali e ferroviarie, lo sviluppo del turismo e il potenziamento dei servizi e dell'Ospedale! 



Una vertenza locale che chiami il Governo Meloni ad intervenire perché solo un intervento diretto dello Stato può farci uscire dalla crisi. Da anni siamo stati riconosciuti SIN e Area di Crisi Industriale Complessa. Con tale riconoscimento lo Stato si impegnava ad intervenire direttamente nel nostro territorio perché da soli non potevamo farcela! Invece non è stato fatto nulla! 

Oggi lo Stato non solo non porta avanti gli impegni presi ma addirittura blocca il nostro sviluppo! E in modo assurdo le principali forze politiche pensano di avere, con le compensazioni, un ritorno positivo dalla presenza del rigassificatore! No, se arriverà il rigassificatore non otterremo un bel niente in cambio! Il futuro sarà quello a cui ci vogliono destinare : discariche, rifiuti, energia da fossili, degrado; e tutto ciò contro la volontà espressa dal Consiglio Comunale e da tutte le associazioni cittadine.

 L’unica via percorribile è quella di legare le giuste lotte dei cittadini per la difesa dell'ambiente e della salute a quella dei lavoratori di tutti i settori per la difesa del proprio posto di lavoro e per creare nuovo lavoro. Insieme ai problemi del rigassificatore e della nuova discarica, il destino della più grande fabbrica di Piombino non può più essere ignorato! Non possiamo lasciare il nostro territorio in mano alla SNAM come non possiamo lasciare ad una multinazionale il destino delle Acciaierie di Piombino. Vogliamo come lavoratori che il nostro stabilimento torni a laminare rotaie e non solo; vogliamo ricostruire una fabbrica moderna, produttiva, sicura per chi ci lavora e rispettosa dell'ambiente! 

Lo Stato riprenda il controllo pubblico delle Acciaierie per guidare l'uscita dalla crisi secondo un piano industriale condiviso dalla nostra comunità. Le nostre lotte hanno radici comuni: la difesa del lavoro e nello stesso tempo la difesa dell'ambiente e della salute; la volontà di partecipare alle scelte che orienteranno il destino delle nostre fabbriche e del nostro territorio. Se sapremo unire le lotte dei cittadini, degli studenti, dei lavoratori individuando alcuni temi centrali imporremo al Governo Meloni di rinunciare al rigassificatore per imboccare la strada di un nuovo sviluppo diversificato, eco e socio-compatibile .


Piombino 18/1/2023 Coordinamento art.1 Camping CI

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