La inesorabile perdita del potere di acquisto.....
Gli attuali cinquantenni beneficiarono del potere di acquisto dei loro genitori, hanno studiato e raggiunto una discreta qualità della vita tra l'infanzia e l'adolescenza salvo poi ritrovarsi, a dieci anni dalla pensione, in condizioni decisamente peggiori dei loro padri alla medesima età.
Se oggi paragonassimo la disponibilità economica con quella dei nostri padri, se pensiamo a chi ha una età tra i 45 e i 60 anni, senza timore di smentita avremmo un quadro desolante, le famiglie degli anni settanta, ottanta e novanta, talvolta con uno stipendio solo, riuscivano a mantenere almeno un figlio agli studi, oggi famiglie con due redditi incontrano invece crescenti difficoltà.
Qualche riflessione si rende necessaria, ragioniamo per punti sintetici per fornire qualche spunto di analisi (da approfondire)
- in dieci anni i dipendenti pubblici hanno perso oltre il 7% del potere di acquisto anche in virtù di 9 anni di blocco della contrattazione
- Alcuni rapporti e relazioni fotografano bene la secca perdita del potere di acquisto ad esempio Rapporto faro: Global Wage Report 2022-23: L'impatto dell'inflazione e del COVID-19 sui salari e sul potere d'acquisto (ilo.org)
- il rinvio alla contrattazione di secondo livello non ha aiutato il potere di acquisto, le politiche di detassazione dei premi favoriscono le aziende e assai meno la forza lavoro che baratta aumenti contenuti con grande accrescimento di flessibilità e produttività
- la crescita dei salari reali ha ormai valori negativi, il divario tra la crescita della produttività reale e i salari reali continua ad ampliarsi.
- il potere di acquisto diminuisce perchè nel corso degli anni hanno impedito a salari e pensioni meccanismi automatici di recupero in virtu' del reale costo della vita. La distruzione della scala mobile è stata fondamentale per ridurre la spesa pubblica ma anche per affossare il potere effettivo di acquisto di salari e pensioni.
- il rincaro dei generi di prima necessità, la ripresa dell'inflazione sono fattori destabilizzanti per i salari ma la assenza di meccanismi automatici di recupero del potere di acquisto sono le prime e principali cause dell'impoverimento salariale
- nei cambi di appalto la Ral, la retribuzione annuale lorda, non viene presa quasi mai in considerazione, è sufficiente l'applicazione di un contratto nazionale sfavorevole per subire erosione salariale, dalla retribuzione oraria inferiore alla quattordicesima assente in alcuni ccnl fino alla perdita di ore contrattuali che avrà poi ripercussioni negative sulle pensioni di domani
- Oggi il lavoratore indebitato può avere anche una occupazione stabile e a tempo indeterminato che 30 anni fa non avrebbero mai determinato una condizione di miseria. Avere un contratto regolare part time o con tipologie contrattuali determina sovente una condizione di miseria al pari di chi 30 0 40 anni fa era senza un impiego stabile.
Guardiamo agli ultimi provvedimenti intrapresi dal Governo Meloni
- Dal 1 Gennaio 2024 cancelleranno il reddito di cittadinanza che viene ridotto di un mese già nell'anno corrente. Migliaia di famiglie, specie nel Meridione, si ritroveranno senza alcuna fonte di reddito sprofondando nella miseria nera
- Invece di rilanciare i contratti stabili hanno ripristinato il voucher.
- Gli stipendi tra 1.538 a 2.692 euro resteranno uguali, chi percepisce mille euro in busta paga avrà un aumento netto di 10 euro, gli stipendi lordi attorno a 1.300 euro guadagneranno 13 euro, gli stipendi di 1.500 invece 15 euro.
Tutti provvedimenti eloquenti che svelano l'arcano ossia la inefficacia dei provvedimenti adottati a difesa del potere di acquisto salariale
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