Italia e Francia insieme appassionatamente per produrre missili ultima generazione
In questi ultimi mesi abbiamo assistito al generoso invio di armi, spesso di recente fabbricazione, all'Ucraina per favorire subito dopo progetti di ricerca e innovazione tecnologica finalizzati a produrre nuovi strumenti bellici. E' di questi giorni l'annuncio della firma di un accordo tra Italia e Francia per realizzare 700 missili antiaerei Aster di media portata, al fine di "modernizzare e stabilizzare le capacità terrestri e navali di difesa antiaerea".
Questo accordo arriva mentre dentro la Ue è sempre più forte la richiesta di inviare missili all'Ucraina, magari non saranno gli Aster ma resta innegabile il circolo vizioso che alimenta la produzione e il commercio di armi.
In che modo? Si inviano rifornimenti all'Ucraina e subito dopo parte la corsa a creare armi ancora più moderne , una sorta di produzione a ciclo continuo alimentata dalle guerre in corso che alla fine costituiscono un grande affare per le industrie belliche e spingono gli Stati nazionali a sovvenzionare progetti di ricerca in questo campo.
Il contratto tra Francia ed Italia è stato reso pubblico nei giorni scorsi quando è già entrato nella fase operativa ma in realtà l'accordo è siglato da oltre un mese). Non prima di 4 anni arriveranno le prime forniture di questi missili alla realizzazione dei quali contribuiranno alcune fabbriche militari italiane già impegnate nella ricerca e produzione di missili destinati a tutti i corpi militari dell'esercito italiano e francese che avranno poi bisogno di attestarne l'efficacia in qualche scenario di guerra, una messa a prova indispensabile per le esportazioni belliche nel mondo.
Ma l'intensa tra Francia ed Italia aggiunge anche un ulteriore tassello al mosaico della industria di armi europea, la Bussola europea infatti ha dettato linee guida per superare le storiche divisioni nazionali e indirizzarsi invece verso la produzione di sistemi militari che sappiano unire competenze e tecnologie comunitarie in grado di superare la concorrenza dei prodotti Usa. E cosi' facendo diventa a tutti\e chiara la ragione per la quale la Ue alimenti la guerra in Ucraina.
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