La contrattazione di secondo livello nella Pubblica amministrazione
Il rapporto dell'Aran andrebbe letto con attenzione perchè presenta alcuni dati utili anche per la nostra azione sindacale.
Intanto non sfugge all'occhio anche disattento del lettore che nell'anno pandemico per eccellenza (2020), molti Enti non hanno fatto alcuna contrattazione, risalta l'assenza di contrattazione in tanti piccoli Enti dove per esiguità numerica della forza lavoro e per composizione della stessa non esistono trattative se non legate alle problematiche di qualche singola corporazione.
Al di là della frammentazione degli atti negoziali è impossibile non registrare una certa contrazione nel comparto delle Funzioni centrali e per quanto l'invio dei dati all'Aran sulle attività negoziali possa avvenire in modo approssimativo si evince che numerosi Enti sembrerebbero privi di trattative sindacali soprattutto nel comparto Istruzione e Ricerca. Enti economici e ricerca sono i settori dove le Rsu hanno spesso non sottoscritto accordi.
I dati possono essere quindi letti con varie sfumature, se pensiamo agli stralci o alle trattative su singoli punti la contrattazione può forse dirsi accresciuta ma se guardiamo alla totalità delle questioni da affrontare potremmo invece asserire il contrario maledicendo la riduzione delle materie da contrattare.
Dalle tabelle incluse nel Rapporto non si comprende allora la ragione dell'entusiasmo dell'Aran che parla di incrementi della contrattazione . Da evidenziare la debolezza della contrattazione nel Meridione .
Poi ci sono differenze anche di argomento oggetto delle trattative, ad esempio in alcuni comparti si parla quasi solo della ripartizione delle risorse economiche mentre in altri si entra nel merito della Parte normativa pur nei macroscopici limiti delle norme che hanno diminuito il potere contrattuale.
Conosciamo bene come la contrazione delle materie da contrattare e la tendenza a scaricare dal CCNL al decentrato la discussione su come applicare alcuni istituti contrattuali e quali importi loro destinare. Questa dinamica contrattuale alla fine ha indebolito l'effettivo potere di contrattazione sindacale creando una sorta di monopolio di alcune figure professionali sancito dai contratti nazionali che prevedono per loro, ma non per gli altri, determinate indennità.
Da sottolineare anche la tendenza a considerare contrattazione il solo confronto con la parte sindacale il che la dice lunga sull'effettivo potere sindacale in materie per altro rilevanti.
Ed è emblematica è la contrattazione che si limita allo stralcio di alcuni istituti contrattuali sui quali la interpretazione e la applicazione a livello di Ente viene suggerita direttamente dal contratto nazionale come se il sindacato dovesse svolgere un ruolo ragionieristico, di bilanciamento insomma degli interessi di singole categorie perdendo di vista il carattere generale della contrattazione che dovrebbe riguardare la totalità del personale.
a cura della CUB PI PISA
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