IL COMUNE DI PISA ASFALTA LE STRADE, MA ANCHE LE LAVORATRICI DEGLI APPALTI

 

IL COMUNE DI PISA ASFALTA LE STRADE, MA ANCHE LE LAVORATRICI DEGLI APPALTI



Il sindaco Michele Conti e l’Assessore Sandra Munno avevano garantito tenuta occupazionale e reddituale, ma col cambio d’appalto, tutte le 39 lavoratrici dei nidi e della materna di Pisa perderanno più di due stipendi all’anno. I sindacati non firmano l’accordo e rilanciano la mobilitazione.


A seguito dell’aggiudicazione definitiva pubblicata in questi giorni, il 1° febbraio 2023 avverrà il passaggio d’appalto dei Servizi diversi dall’educativo nei nidi e materne del Comune di Pisa.

Questo avvicendamento tra aziende diverse e contratti collettivi nazionali diversi determinerà una situazione da tempo prevista e contestata in più sedi dalle organizzazioni sindacali territoriali; ovvero, una perdita di reddito di circa due mensilità e mezzo all’anno per tutte le 39 lavoratrici coinvolte.

Ciò è quanto emerso nel corso dell’incontro avvenuto lunedì 23 gennaio u.s. tra sindacati – Filcams CGIL, FP CGIL, Fisascat Cisl, UilTucs Toscana Costa, Cobas lavoro privato, Flaica CUB –, aziende uscenti e azienda subentrante.

Come più volte denunciato dalle Organizzazioni Sindacali, il problema ha origine nella scarsità delle risorse economiche stanziate dal Comune di Pisa per questo servizio essenziale all’infanzia; scarsità di risorse che ha fatto andare deserta la prima gara d’appalto e permesso ad una sola cooperativa di partecipare alla seconda, quella in essere.

La base d’asta definita prendendo a riferimento un contratto collettivo nazionale diverso da quello sino ad oggi applicato sul servizio, farà infatti perdere a tutte le lavoratrici, tra le altre cose, la 14esima mensilità, moltissimi permessi retribuiti, tra 1 euro e 1 euro e 20 per ciascuna ora lavorata o coperta da altri istituti.

Uno scenario, questo, che i Sindacati avevano previsto e cercato di evitare sottoponendo le loro osservazioni all’Amministrazione comunale e in occasione delle convocazioni in III Commissione consiliare. Ma, nonostante il documento di indirizzo presentato dalla III Commissione stessa indicasse tra gli obiettivi da perseguire col nuovo affidamento del servizio “il miglioramento delle condizioni retributive e lavorative della forza lavoro”, il bando pubblicato ha seguito logiche opposte, quelle del puro e semplice risparmio.

Tacciati di inutile allarmismo i sindacati, continuamente rassicurate le lavoratrici, l’Amministrazione comunale ha continuato a sostenere il proprio progetto che invece, in tutta evidenza, prevedeva proprio quello che oggi si è realizzato: da un giorno all’altro lavoratrici con anzianità pluriennale su di un servizio essenziale del Comune di Pisa verranno pagate molto meno di prima per svolgere lo stesso identico lavoro.

E tutto ciò avviene su stipendi già in forte sofferenza per l’inflazione sempre crescente.

Si apre quindi una nuova fase di mobilitazioni da parte delle lavoratrici che, proseguendo lo stato di agitazione aperto ormai da mesi, inizierà con una prima assemblea sindacale informativa e una seconda assemblea sindacale pubblica che si terrà in città nei prossimi giorni.


FILCAMS CGIL PISA - FISASCAT CISL PISA - UILTUCS TOSCANA COSTA

COBAS LAVORO PRIVATO - FLAICA CUB

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