Tajani: "Nessuna frenata sullo scudo anti-aereo a Kiev, lavoriamo per fornirlo". Lo scudo missilistico è una produzione bellica franco italiana

 Eravamo intervenuti nei giorni scorsi per denunciare l'ennesima fornitura di armi da parte dell'Italia e dell'Ue all'Ucraina.

Chiunque, come il Pd, asserisca che si tratta di armi difensive viene smentito dai fatti, trattasi di armi di ultima generazione che porteranno la guerra dentro i confini Russi.



Per capire meglio cosa stia succedendo facciamo un passo indietro di quasi due anni, siamo nel Marzo 2021 quando viene  Firmato a Parigi il contratto per il nuovo sistema di difesa aerea a medio raggio (Samp/T NG). Ora queste armi potremmo ritrovarle ampiamente impiegate nel conflitto tra Russia ed Ucraina

Riportiamo integralmente quanto riportato da 

Missili tra Italia e Francia. Ecco l'accordo per il nuovo sistema di difesa - Formiche.net

Nel dettaglio, sviluppato dal consorzio italiano Eurosam, il Samp/T si configura come sistema per la “Ground-Based Air Defense”, composto da un sistema di controllo del fuoco basato su un radar multifunzione, da un sistema di lancio a terra e da missili Aster 30 B1. A livello industriale, il programma per la nuova generazione permetterà di “mantenere le competenze industriali in un settore-chiave per la difesa europea – spiega in una nota la Difesa italiana – e garantirà lo sviluppo a lungo termine dell’unico sistema di difesa terra-aria a medio raggio completamente europeo, garantendo alle industrie nazionali interessate il completo ritorno industriale e importanti ricadute tecnologiche”. Per l’Italia riguarda in particolare MBDA Italia, Avio, Leonardo e Simmel.

GLI IMPIEGHI

A testimonianza del valore strategico del programma c’è l’ampio utilizzo in svariati scenari dell’attuale versione Samp/T, scelto per la protezione da molteplici minacce dal cielo, a partire da velivoli ostili e missili balistici. Si ricorderà, tra il 2015 e il 2016, la batteria Samp/T dell’Esercito italiano schierata per la sorveglianza dello spazio aereo della città di Roma nel corso del “Giubileo straordinario della misericordia”. Un’altra batteria, sempre italiana, si guadagnà i riflettori poco dopo con lo schieramento, su richiesta della Nato, a ridosso del confine turco con la Siria, allo scopo di difendere la popolazione dalla minaccia di eventuali lanci di missili dalla Siria nella missione “Sagitta”. Nell’ultimo decreto missioni, si prevede uno schieramento di una batteria in Kuwait nell’ambito del rafforzamento dell’impegno in Iraq, nell’ambito della Coalizione anti-Isis, destinato a tradursi nel comando italiano della rafforzata missione Nato di addestramento.

Come possiamo leggere l'invio delle armi di ultima generazione all'Ucraina è anche il risultato delle forte pressioni del complesso industriale che vuole testare l'efficacia delle sue ultime produzioni.

Ai lettori lasciamo ogni ulteriore considerazione

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