Camminando nella Pa tra smart e green pass: poche considerazioni essenziali

Lo Smart Working nella Pubblica amministrazione dopo la fase emergenziale passerà da accordo individuale tra dipendente e Ente.

Il prossimo Dpcm stabilirà la presenza come modalità «ordinaria» , a molti è sfuggito che l'obbligo del Green pass abbia sancito di fatto la fine dello smart working emergenziale nonostante il Foglio Verde, al contrario dei tamponi salivari, non determini automatica negatività del lavoratore

 Il Lavoro agile torna cosi' a essere regolato  con una intesa individuale come prima della pandemia e con una percentuale teorica del 15% (calcolato sui dipendenti la cui presenza è in teoria imprescindibile)  sempre che non ci siano i Pola, ossia i piani del Lavoro agile che solo poche amministrazioni hanno adottato non senza tagli al salario e ai diritti.

L’accordo individuale potrà essere anche a tempo indeterminato ma lasciando aperta una porta alla revoca unilaterale e senza preavviso o per giustificato motivo, crediamo sia vada verso scenari preoccupanti come quando scrivevamo che la tentazione di molti era quella di destinare allo smart un numero ristretto di dipendenti ai quali non erogare magari buoni pasto e alcuni istituti contrattuali.

Sorvoliamo sul diritto alla disconnessione che poi dovrà fare i conti con la effettiva modalità organizzativa del lavoro nella Pa, molti diritti sono presenti sulla carta ma non esigibili davanti alla realtà e in presenza di condizioni sfavorevoli per la forza lavoro . Ormai da anni siamo abituati all'astrattezza del diritto individuale in assenza di un diritto collettivo che dovrebbe essere sancito dalla contrattazione di primo livello e non soggetto a continue deroghe.

Stando ai primi documenti la vita lavorativa in smart dovrebbe prevedere varie fasce ossia operatività, reperibilità e inoperabilità dove la reperibilità potrebbe, quasi sicuramente, esssere a costo zero annullando la differenza tradizionale tra tempi di vita e tempi di lavoro 

Parlavamo prima del superamento del lavoro a distanza emergenziale che di fatto circoscrive lo smart, ebbene il Green pass ha giustificato il ritorno massiccio in presenza stando alle prime bozze di accordi Aran circolanti in questi giorni.

Si va in smart soprattutto se fragili e con bambini sotto i 3 anni, se hai un familiare in gravi condizioni o da accudire, la soglia del 15% in teoria sarà un valore minimo ma in ostanza potrebbe anche essere quella massima.

E ora ci si affretta prima del 15 Ottobre, termine perentorio, quando sarà obbligatorio esibire il green per accedere ai luoghi di lavoro. Si rinuncia ai tamponi salivari a carico del datore di lavoro e soprattutto si creerà gran confusione sui sistemi di controllo e sui soggetti preposti agli stessi. Oltre a mille incombenze e carichi di lavoro a qualche lavoratore, o lavoratrice, toccherà fare da guardiano del Green pass, l'ennesima follia di turno.

 

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