Si o no green pass: è questo il problema?
Si o no green pass: è questo il problema?
Nei luoghi di
lavoro, a partire dal 15 Ottobre, l'accesso sarà consentito solo ai
possessori del Green Pass, siano essi vaccinati o con tamponi ogni 48
ore che ne decretino la negatività al covid.
Nei luoghi di lavoro si creerà un gran caos secondo quella logica , già sperimentata dal 2020, che ha visto scaricare oneri della sicurezza sulle singole direzioni e, a cascata, soprattutto sui dipendenti. E non sempre dalle direzioni sono arrivate le scelte auspicate per ridurre ai minimi termini gli assebramenti e le condizioni di pericolo. La logica per noi perdente è quella di scaricare gli oneri della sicurezza sul singolo dipendente che alla fine deve igienizzare e sanificare la sua postazione e magari comprarsi di tasca propria anche una ffp2.
La scelta di
vaccinarsi o no è individuale, molti di noi lo sono per necessità o per
convinzione ma da qui a ritenere il Green pass una scelta giusta corre
grande differenza.
Non
dimentichiamoci del resto che si puo' avere il Green ed essere positivo
al covid mentre dei tamponi gratuiti in azienda rappresenterebbero lo
strumento piu' idoneo a individuare e tracciare i contagi.
I tamponi
hanno un costo per i datori di lavoro e se nella Pa li mettessero a
disposizione gratuitamente siamo certi che qualche dirigente potrebbe
attirarsi le ire e richieste di risarcimento della Magistratura
contabile. Ma al contempo negare perfino convenzioni gratuite con
farmacie (perchè non quelle comunali?) per offrire tamponi a costi
ridotti e in spazi idonei crediamo sia un grave errore.
Il Green pass
ha sancito la divisione tra cittadini di serie a e di serie B mentre
altri paesi continuano con i tracciamenti e lo faranno anche dopo la
fine dell'emergenza quando avverrà.
Lo stato
italiano, il suo governo con l'ausilio dei sindacati cosiddetti
rappresentativi, sta operando in direzione ostinata e contraria, far
credere che sia sufficiente il foglio verde per mettere in sicurezza
società e luoghi di lavoro e rinunciando al tracciamento, ai tamponi a
tappeto, ad investire soldi pubblici nella ricerca di cure efficaci.
La Gazzetta Ufficiale del Parlamento europeo del 15 giugno metteva in guardia noi tutti\e assrendo : «È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, anche di quelle che hanno scelto di non essere vaccinate».
Alla
luce di queste considerazioni elementari crediamo opportuno aprire un
confronto reale nella società onde evitare che nascano discriminazioni
crescenti in una società che manifesta per altro, proprio in tempi
pandemici, disuguaglianze crescenti.
E
siamo certi che il confronto non debba avvenire solo nella sterile
contrapposizione tra vaccinati o sulle procedure di controllo del Green
da adottare in ogni Ente o azienda ma investire la salute e sicurezza
nei luoghi di lavoro dopo anni in cui si è parlato a sproposito di
benessere organizzativo mentre i carichi di lavoro aumentavano come del
resto infortuni e incidenti.
Auspichiamo
che si voglia nel comune di Pisa aprire un confronto proficuo che non
si limiti solo alla adozione delle procedure di legge ma si voglia , una
volta per tutte, affrontare il problema della salute e sicurezza a 360
gradi
Lavoratrici e lavoratori del Comune di Pisa
Sindacato di base cub comune di Pisa
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