Transizione ecologica o rilancio del nucleare?

 Molto è stato detto e scritto, anche dal nostro blog, sul rincaro delle bollette ma poco è stato raccontato sul disegno, manco occulto, di rilancio del nucleare da parte del Governo Draghi

Si parla di passaggio dalle fonti energeriche fossili a quelle green senza dire che tra queste ultime vorrebbero inserire quel nucleare respinto anni fa, a stragrande maggioranza, dalla popolazione italiana in un Referendum

Ora il partito trasversale del nucleare, da Salvini a settori del centro sinistra, approfitta del rincaro bollette per riproporre il nucleare come energia pulita e a basso costo dimenticando le ragioni che spinsero a dire no a questa energia valutandone la pericolosità in caso di fughe radioattive.

Molti sostengono che il nucleare di oggi è senza dubbio piu' sicuro di quello di un tempo ma le conseguenze delle fughe radioattive, dall'ex Urss al tecnologico Giappone, costituiscono una memoria attiva che vorrebbero cancellare.

Si dice che dal 2035 le immatricolazioni delle auto a benzina e diesel dovrebbero essere vietate ma nulla viene detto sullo smaltimento delle batterie che rappresenta un fattore inquinante per il pianeta cosi' pericoloso da suscitare  forti preoccupazioni nella comunità scientifica.

Sullo sfondo di uno scontro che mira al ridimensionamento dei paesi produttori di idrocarburi è evidente che una svolta green dell'economia non potrà sancire il ritorno al nucleare che di green non ha nulla.

Non è casuale che alcuni assertori del nucleare siano poi gli stessi che invocano le trivellazioni delle coste italiane, il partito unico e trasversale degli affari attorno al business dell'energia.

E la svolta green? Ne parleremo quanto prima alla luce dei prossimi sviluppi

Intanto è bene rilanciare una campagna contro l'aumento dei prezzi e il carovita inserendola all'interno delle rivendicazioni da lanciare in occasione dello sciopero generale del prossimo 11 Ottobre


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