Non basta un contratto se non restituisce potere di acquisto e di contrattazione

Entrerà nel vivo, a Settembre, la discussione sui nuovi contratti pubblici e la Cub ha già denunciato la logica ad personam di CCNL che non restituiranno potere di acquisto e di contrattazione. 

La discussione in corso tra sindacati rappresentativi e Governo non include neppure i delegati Rsu delle stesse organizzazioni sui quali scaricheranno un contratto già scritto da far digerire ai lavoratori e alle lavoratrici della Pa,  nelle solite e rituali assemblee farsa, dopo la sottoscrizione delle intese quando sarà impossibile entrare nel merito dei contenuti.

Invece di entrare nel merito del potere di acquisto e di contrattazione le trattative affrontano solo le questioni dirimenti per il Governo, ad esempio lo smart working dopo la annunciata volontà del Governo di considerare superata la fase emergenziale che aveva discipinato il ricorso alla modalità agile.

Di sicuro andranno a  regolare nei prossimi contratti le normative sullo smart working con tutti gli strumenti di controllo asfissiante già da noi denunciati per affermare una nuova organizzazione del lavoro che farà dipendere i servizi pubblici sempre piu' dai desiderata delle imprese.

Poi ci sarà la  revisione degli ordinamenti professionali  pensata solo per dividere ulteriormente la forza lavoro creando la cosiddetta «quarta area» delle professionalità di «alta specilizzazione» come per altro prevede anche il recente Dl Reclutamento.

Cgil, Cisl e Uil dal canto loro sono concordi con  l’impostazione» indicata dall’Aran e dal Governo, per loro è sufficiente sottoscrivere i contratti nazionali e ribadire la loro rappresentatività a discapito dei contenuti e della tutela del potere di acquisto e di contrattazione. Nel corso degli ultimi 20 anni abbiamo perso migliaia di euro e molte materie un tempo oggetto di contrattazione non ci sono piu'. Questa la tragica realtà

Sindacato di base cub Pisa

 

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