Specifiche responsabilità e indennità condizioni lavoro al Comune di Pisa

Specifiche responsabilità e indennità condizioni lavoro al Comune di Pisa


La indennità condizione lavoro di solito ammonta a 30 euro, una cifra da rivedere alla luce del carattere irrisorio della stessa. Le due indennità, rischio e disagio, non sono cumulabili come si evince anche da numerosi pareri Aran, tuttavia non mancano eccezionali, ove ad esempio ci siano le condizioni oggettive e i requisiti per cumulare rischio e disagio, ragione per cui si rendono necessarie alcune valutazioni congiunte.

L’ultimo CCNL ha ritenuto opportuno unificare le indennità in un solo istituto disciplinato dall’ l'art. 70-bis del CCNL delle Funzioni Locali del 21.5.2018 rinviando l’ammontare della stessa alla contrattazione decentrata che dovrà quindi rivedere, almeno dal 2022, l’importo al pari di quanto fatto per la indennità di servizio esterno per la Polizia Locale.

Il CCNL non ha aggiunto risorse aggiuntive al fondo della produttività così da non rendere vago il principio di incremento degli istituti contrattuali, logica avrebbe suggerito di non demandare l’importo alla contrattazione di secondo livello ma stabilire un aumento, con relativa copertura finanziaria, congruo e valido erga omnes (stabilire il tetto di 10 euro è demagogico quando poi aumentare questa indennità comporta ridurre i fondi destinati ad altri istituti o decurtare la produttività generale)

Ci sembra altresì contraddittorio prevedere un tetto massimo mensile e al contempo demandare alla contrattazione di secondo livello aumenti che potrebbero andare oltre questo tetto, per questo ci auguriamo che con il prossimo contratto sia fatta chiarezza una volta per tutte.

Si rinvia al documento di valutazione del rischio e ai singoli dirigenti la individuazione del personale a rischio, ci sembra opportuno coinvolgere direttamente la Rsu e gli stessi Rls considerato quanto accaduto con la distribuzione delle mascherine ffp2 non riconosciute a personale che opera senza distanziamento sociale.

Non mancano poi casi di dipendenti chiamati a prestazioni straordinarie in Dau per svolgere mansioni diverse da quelle di appartenenza e che potrebbero comportare un rischio e un autentico disagio non riconosciuto nelle normali mansioni svolte nelle direzioni di appartenenza. In tale caso non basterebbe la erogazione del compenso straordinario. Per questa ragione, onde evitare di cadere in autentico ginepraio normativo e interpretativo, servono regole e principi chiari e onnicomprensivi

La indennità prevista dall’art contrattuale sopra citato non è giustamente cumulabile con quella di reperibilità e con altre indennità riferite alla Pm (ma anche sulle indennità della Pm serve maggiore chiarezza ).

Per quanto riguarda il maneggio valori si ricorda che non solo l’agente contabile ma anche altre figure andrebbero incluse e per questo serve un monitoraggio congiunto per appurare quanto personale maneggi valori e il loro effettivo importo.

Nella documentazione fornitaci dalla Parte pubblica si fa riferimento alla somma i punteggi del rischio per stabilirne l’entità, ricordiamo che nell’Ente il rischio medio è presente solo nei settori della Pm e nei servizi educativi ma non nei servizi operai dove invece registriamo infortuni e condizioni di salute non certo ottimali di personale avanti con gli anni e usurato dalle attività svolte con carichi di lavoro crescenti anche in virtu’ della cronica e mai affrontata carenza di personale. Ci sono poi fattori di stress presenti in tanti servizi che andrebbero conosciuti e analizzati congiuntamente.

Quando si parla di apertura al servizio bisognerebbe valutare caso per caso, una cosa è ricevere l’utenza per più ore al giorno e senza stacco, vanno considerati poi i luoghi di lavoro e le prestazioni richieste, i tempi necessari per la erogazione del servizio. Per essere chiari possiamo ricevere personale ogni giorno in condizioni tranquille e riceverlo invece per meno tempo ma in luoghi affollati e in condizioni di stress. Per questo gli orari di apertura dei servizi dovranno tenere conto anche di altri fattori.

Anni fa stabilimmo congiuntamente, parte pubblica e sindacato, una griglia interpretativa del rischio e del disagio al fine di riordinare situazioni caotiche , analogo lavoro andrebbe fatto oggi alla luce anche dei cambiamenti avvenuti nella macchina comunale. Rispetto al passato possono esserci dei servizi un tempo disagiati che oggi potrebbero trovarsi in situazioni diverse e viceversa.

Per questo, prima di stabilire dei criteri, si rende opportuna una valutazione complessiva dei servizi e degli uffici dell’Ente.

Quando si parla di responsabilità bisogna anche tenere conto degli organici presenti, delle mansioni formalmente assegnate e di quelle che in pratica vengono invece svolte. Le schede dirigenziali necessiteranno quindi di analisi congiunte e di un confronto a tavoli tecnici da realizzare tra Settembre e Dicembre dell’anno corrente

E qui veniamo al capitolo delle specifiche responsabilità che storicamente sono state attribuite con criteri troppo discrezionali e talvolta senza obiettività. Le specifiche dovrebbero essere individuate e attribuite ad inizio anno e non alla fine, prevedere il ricorso alla formazione per consentirne la rotazione. Questi sono criteri dirimenti per il sindacato di base cub del comune Pisa e crediamo lo siano per tutti gli altri soggetti sindacali.

Il criterio della complessità organizzativa è quanto di più vago, e opinabile, si possa prevedere, dovremmo invece guardare ai profili professionali per stabilire se le responsabilità attribuite al personale sono in linea con le mansioni esigibili e valutare se le responsabilità aggiuntive sono anche frutto della carenza di organici e da richieste aggiuntive pervenute per la modifica degli aspetti organizzativi , gestionali, normativi o per il raggiungimento degli obiettivi di mandato.

Sarebbe poi opportuno valutare la attribuzione del compito di preposto alla sicurezza, sovente, in caso di intervento della Asl, si sono individuati dei preposti di fatto nel personale con qualifiche superiori o con maggiore anzianità di servizio senza alcuna formazione e reale consapevolezza delle responsabilità che questa situazione può comportare.

Gli importi proposti per le specifiche responsabilità presentano poi eccessive differenze tra B , C e D, le attività di preposto altresì presentano valori irrisori a fronte di eventuali sanzioni previste dal Testo unico sulla sicurezza (le responsabilità formali comportano rischi sanzionatori assai elevati)

I dirigenti dovrebbero poi farsi garanti della rotazione degli incarichi cosa mai accaduta nel corso del tempo tanto da considerare ormai le specifiche una sorta di rendita di posizione ad personam. Ci sono incarichi ricoperti da anni dallo stesso personale, le esigenze organizzative e il raggiungimento dei risultati (dai quali dipende la retribuzione degli stessi dirigenti) non deve determinare in futuro situazioni come quelle del passato (ndr mancata formazione e rendite di posizione che poi con i pensionamenti si dimostrano catastrofici per gli uffici e i servizi)

Alla luce di queste considerazioni si chiede alla Rsu e alle OOSS, alla parte pubblica di convocare quanto prima un tavolo tecnico

Delegati\e Rsu del sindacato di base Cub Comune di Pisa








 

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