Dimunita l'aspettativa di vita si continua ad andare in pensione a quasi 70 anni di età

Nel 2020 la pandemia da coronavirus ha inferto un duro colpo alla crescita della speranza di vita, negli ultimi due anni i 130 mila morti e le migliaia di uomini e donne usciti\e dalla malattia con gravi problemi di salute hanno dimostrato che non si vive piu' cosi' a lungo come prima. Stando ai dati Istat l'aspettativa di vita in un solo anno si è ridotta di quasi due anni e questo solo dato dovrebbe indurre a riflettere sulla materia previdenziale e l'età pensionabile La pandemia ha fatto crollare l'attesa di vita a 65 anni nel 2020, pari a 13 mesi in meno di un solo anno prima. I requisiti pensionistici di vecchiaia non terranno conto di questa riduzione dell'aspettativa di vita e nei prossimi anni restano i 67 anni di età per uscire dal lavoro. Ma il meccanismo che giustificava il progressivo aumento dell'età per andare in pensione è stato messo in crisi dal Covid, eppure questi dati incontrovertibili non cambiano la legge in materia di pensione per esigenze di bilancio, pardon di risparmio, della finanza pubblica. Ma abbassandosi le aspettative di vita anche l'età pensionabile dovrebbe diminuire stando al criterio guida delle leggi in materia previdenziale, tuttavia, ancora una volta, gli interessi della Finanza pubblica avranno il sopravvento sulla logica. Non è certo un successo mantenere i 67 anni e non far crescere i requisiti pur con il limite massimo di 3 mesi ogni 2 anni. Se l'attesa di vita scende come è ormai noto, i requisiti restano uguali e invece dovrebbero diminuire. Poi non è detto che se ne terrà conto in futuro , nel 2025, difficilmente rivedranno al ribasso nei prossimi anni l'età di uscita dal mondo del lavoro perchè nel frattempo troveranno altre ragioni per giustificare il progressivo avvinamento ai 70 anni di età per andare in pensione

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