Quando la concorrenza spinge le società in house ad abbassare il costo del lavoro

L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha recentemente diffuso alcune linee guida per  disciplinare gli affidamenti di appalti e concessioni in house,  parliamo di società controllate spesso costruite nel tempo con il solo scopo di contenere la spesa di personale negli Enti locali : Numerose società in house sono frutto delle politiche di esternalizzazione dei servizi , costruite le società le hanno "riempite " con personale pubblico affidando funzioni e scopi un tempo propri degli Enti pubblici. 

Poi nel corso degli anni numerose società in house hanno preso la strada di vere e proprie società per azioni con contratti nazionali differenti dal pubblico. Le società piu' forti sono quelle chiamate a governare in termini aziendale i cosiddetti beni comuni (vedi acqua), quotate in borsa e ormai del tutto autonome dagli Enti locali che pur mantengono al loro interno quote azionarie rilevanti

Nei prossimi mesi ci sarà una svolta il che spinge molte società in house a cambiare i contratti nazionali applicati in azienda per rendere piu' appetibile o la vendita a soggetti privati o la concorrenza con il privato nella partecipazione a bandi e gare per la gestione dei servizi

Stanno perfino cambiando le ragioni sociali delle aziende rinunciando a gestire dei servizi che a loro volta vengono affidati a project financing o soggetti a ulteriori processi di esternalizzazione.

L'Anac spinge per la trasparenza ma soprattutto per la libera concorrenza, quella libera concorrenza che nel settore aeroportuale ha determinato lo spezzatino degli appalti e a breve la perdita di posti di lavoro.

Sempre l'Anac spinge le amministrazioni a dimostrare la convenienza economica e sociale dell’affidamento diretto rispetto al cosiddetto libero mercato, per questo numerose società in house andranno a cambiare la loro ragione sociale e i contratti applicati nell'azienda.

Non è casuale che senza dimostrare il risparmio si incorre nella scure della Magistratura contabile e al contempo si invocano le normative europee per favorire o la libera concorrenza (ergo nuovi processi di privatizzazione) oppure imporre condizioni sfavorevoli per la forza lavoro che rendano convenienti affidamenti diretti alle società in house.

Piu' che trasparenza e legalità ci pare evidente che la massima autorità anticorruzione guardi alla salvaguardia della finanza pubblica nell'ottica di riduzione della spesa e di conseguenza le condizioni lavorative e retributive nelle società saranno spinte al ribasso per favorire la convenienza dell'affidamento diretto.

Il male non è rappresentato allora dagli affidamenti diretti, dai quali la Corte dei Conti come l'Anac mettono in guardia, ma si spinge verso una sorta di giustificazione degli stessi dentro una riduzione della forza lavoro nelle società in house e affermando dinamiche salariali e contrattuali perdenti. Per queste ragioni stanno setacciando tutti gli affidamenti diretti, dalla raccolta e gestione dei rifiuti ad altri ambiti. 

Con il Pnrr sembra rafforzarsi l'affidamento diretto di servizi a società in house, ora in nome dell'anticorruzione e della concorrenza si dice al Governo che questi affidamenti dovranno essere economicamente convenienti e quindi a rimetterci saranno solo i lavoratori e le lavoratrici, i loro salari e i contratti da applicare in azienda.

 


Commenti