Quale fu la reale dinamica dell'11 Settembre?
QUALE FU LA REALE DINAMICA
DELL'11 SETTEMBRE?
I dubbi sulla narrazione ufficiale dell’11 Settembre sono stati avanzati non da “complottisti”, ma, in base a precisi dati tecnici e scientifici, da esperti di alto livello: specialisti aeronautici, piloti di lunga esperienza, ingegneri strutturali, architetti, fisici e chimici. Subito dopo il crollo delle Torri Gemelle, associazioni di ingegneri e architetti avevano chiesto al governo di poter prelevare dai resti degli edifici sezioni di travature di acciaio per appurare se avessero effettivamente ceduto a causa del calore dell’incendio. Gli fu però vietato e i resti delle travature (300 mila tonnellate di acciaio speciale) vennero rapidamente inviate a riciclatori di rottami.
Una associazione di 3.000 ingegneri, scienziati e architetti, dopo uno studio durato quattro anni, ha concluso che il crollo dell'edificio 7 del World Trade Center, che l’11 Settembre non era stato investito dagli aerei ma solo in parte da macerie delle Torri crollate, fu dovuto a un "cedimento quasi simultaneo di ogni colonna dell'edificio" come in una demolizione controllata. Ha quindi chiesto al governo, nel 2020, di rettificare la versione secondo cui la Torre 7 sarebbe crollata per il calore dell’incendio. La richiesta dell’Associazione di 3.000 ingegneri, scienziati e architetti non è stata, però, neppure presa in considerazione dai competenti organi governativi.
VEDI LA RIPRESA VIDEO DEL CROLLO DELLA TORRE 7, L’11 SETTEMBRE 2001
https://www.dailymotion.com/video/x3v6qkb
La «guerra globale al terrorismo»
di Manlio Dinucci
Due notizie pubblicate in questi giorni dal Washington Post – «Le famiglie dell'11 Settembre dicono che Biden non è il benvenuto agli eventi commemorativi a meno che non rilasci le prove in mano al governo» e «Biden firma un ordine esecutivo che richiede la revisione, la declassificazione e il rilascio di documenti classificati dell'11 Settembre» – aprono altre profonde incrinature nella versione ufficiale. Il fatto che, a vent’anni di distanza, ci siano negli armadi di Washington documenti segreti sull’11 Settembre. significa che la sua reale dinamica è ancora da appurare.
È invece chiaro quale processo abbia messo in moto l’11 Settembre. Nel decennio precedente, venuto meno l’«impero del male» sovietico, la strategia Usa si era concentrata sulle «minacce regionali», conducendo le prime due guerre del dopo-guerra fredda: quella del Golfo e quella contro la Jugoslavia. Loro scopo: rafforzare la presenza militare e influenza politica Usa nell’area strategica del Golfo e nella regione europea, nel momento in cui se ne stavano ridisegnando gli assetti. Contemporaneamente gli Usa rafforzavano la Nato attribuendole (col consenso degli Alleati) il diritto di intervenire fuori area ed estendendola ad Est nei paesi dell’ex Patto di Varsavia.
Per la «guerra non-convenzionale», il Comando Usa per le operazioni speciali impiega sempre più anche compagnie di contractor (mercenari), Nell’area del Comando Centrale Usa, comprendente il Medio Oriente, i contractor del Pentagono sono oltre 150 mila. Si aggiungono quelli assunti da altri dipartimenti e dagli eserciti alleati. Essi vengono forniti da un oligopolio di grandi compagnie, strutturate come vere e proprie multinazionali.
In tal modo la guerra sparisce sempre più dai nostri occhi, mettendoci nella condizione di chi cammina su un terreno apparentemente sicuro, non sapendo che sotto i suoi piedi agiscono le forze che possono provocare un catastrofico terremoto.
(Il manifesto, 10 settembre 2021)
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