G20: i maggiordomi di Big Pharma

 riceviamo e pubblichiamo

G20: i maggiordomi di Big Pharma

Marco Bersani

"In molte economie avanzate la pandemia è sempre più sotto controllo, ma purtroppo non è così nei Paesi più poveri del mondo. Ci sono state delle enormi disuguaglianze in termini di accesso ai vaccini. La ripresa globale è caratterizzata dalle stesse disparità. Dobbiamo fare di più, molto di più per aiutare i Paesi più bisognosi". Così si esprimeva il Presidente del Consiglio Draghi pochi giorni prima della riunione del G20 sulla salute.

Una sola salute” aveva chiosato a ruota il ministro Speranza.

Parole in libertà, perché quando si è trattato di passare ai fatti, ovvero decidere la sospensione dei brevetti sui vaccini come richiesto da oltre 100 paesi del sud del mondo, ecco i rappresentanti dei governi dei paesi più ricchi, allineati e coperti, trasformarsi in maggiordomi delle imprese multinazionali del farmaco.

Non sia mai che dopo aver speso centinaia di miliardi pubblici per la ricerca dei vaccini, adesso si pensi di impedire i profitti privati, in nome di un generico diritto alla salute!

Per le multinazionali di Big Pharma il meccanismo è tanto diabolico quanto perfetto.

La pandemia richiede i vaccini; data l'enorme domanda e il possesso esclusivo dei brevetti il prezzo dei vaccini sale alle stelle; i paesi ricchi pagheranno fino all'ultimo centesimo, i paesi poveri non potranno far nulla; ma se i paesi poveri non potranno accedere ai vaccini, allora il virus continuerà a circolare, producendo varianti, che richiederanno nuove dosi se non addirittura nuovi vaccini, in un infinito gioco dell'oca che produrrà milioni di morti nei paesi poveri e una “convivenza” perenne col virus nei paesi ricchi, con enormi spese per ogni ciclo vaccinale, che diventano lauti profitti per le multinazionali.


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