Per il ritiro immediato delle missioni militari all'estero, basta spese militari

Riceviamo e pubblichiamo condividendone i contenuti e le prospettive
 
Il Coordinamento cittadino per il ritiro immediato delle spedizioni militari italiane all'estero
si è recentemente costituito a Livorno aggregando varie  realtà, tra cui, ad oggi, anche alcuni sindacati di base attivi sul territorio. Da qui la particolare attenzione per  lo sciopero generale indetto dal sindacalismo di base per il  prossimo 11 ottobre, che vediamo  come decisa e importante  risposta di lotta del mondo del lavoro alla politica del governo, ben definita di “macelleria sociale” nel documento di proclamazione dello stato di agitazione.
 Il nostro Coordinamento si impegna a sostenere lo sciopero generale.
Le lavoratrici e i lavoratori stanno vivendo situazioni di pesantissimo sfruttamento, che l'emergenza Covid ha contribuito a peggiorare, determinando una vera e propria emergenza sociale a cui occorre rispondere con la lotta e con i segnali di unità che il sindacalismo conflittuale sta dando.

Proprio per l'importanza della scadenza proponiamo di inserire nella piattaforma rivendicativa dello sciopero uno specifico richiamo alle politiche militariste, che espliciti l’obiettivo di una forte riduzione delle spese militari e del ritiro immediato delle missioni militari italiane all'estero (sono ben 40 e interessano soprattutto il continente africano)

Crediamo che queste tematiche possano trovare adeguata collocazione in uno sciopero generale che si oppone decisamente alle politiche governative in atto. Sono molteplici infatti le ricadute del massiccio impegno economico militarista dell'Italia sul mondo del lavoro: tagli delle spese sociali, riduzione di ammortizzatori sociali, dirottamento di risorse.
Le politiche militariste hanno un forte impatto sociale  sia a livello interno( crescente autoritarismo, militarizzazione del territorio anche a scopo repressivo in occasione di scioperi, mobilitazioni e lotte sociali) che a livello esterno (colonialismo e difesa degli interessi di multinazionali impegnate nello sfruttamento delle risorse, con conseguente depauperamento, migrazioni, ma anche impoverimento dell'ambiente e dissesto climatico). Una politica lontana dalle vere esigenze popolari e del territorio, che contemporaneamente genera una insensata e violenta gestione di denaro pubblico a danno delle classi sociali più deboli.

Siamo convinti che ci siano attenzione e sensibilità a questi contenuti e che sia possibile, a livello rivendicativo, mettere in evidenza significativi rapporti tra le questioni evidenziate nella piattaforma già diffusa e quelle che proponiamo, che potrebbero costituire un arricchimento della piattaforma stessa ed aggregare ampi settori sociali, radicati nei vari territori, che su questa e altre problematiche  dimostrano particolare interesse nel prendere posizione.

Il nostro Coordinamento, che oltre al lavoro di documentazione ha promosso un presidio per l'11 settembre e una assemblea cittadina per gli inizi di ottobre, confida nell'accoglimento della proposta che rivolgiamo ai sindacati di base, per dare forza ancora maggiore alle cruciali rivendicazioni già poste in piattaforma, lavorando insieme per la riuscita dello sciopero generale

Coordinamento cittadino per il ritiro immediato delle missioni militari italiane all'estero- Livorno

Livorno 5 settembre 2021

 

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