La militarizzazione dell'area pisana

A dicembre  2017 partiranno i lavori per costruire attorno alla base militare Usa di Camp Darby un insieme di infrastrutture che collegheranno la base al mare-via Fosso dei Navicelli- e allo stesso tempo permetteranno alle armi di accedere all'aeroporto di Pisa e al Porto di Livorno via Ferrovia.

Si avvera quanto detto e scritto da pochi per anni, gli stessi che venivano derisi e trattati come degli stupidi ideologici. Quei piani in realtà erano stati richiesti dal comando Usa e accolti dal Governo Italiano e dalle autorità locali che hanno dato il via alle opere.

Si tratta di un'area vasta soggetta anche al controllo dell'Ente parco che dopo un parere negativo oggi parrebbe incline a un atteggiamento collaborativo, pardon subalterno, che poi va in direzione di quant richiesto dai comandi militari Usa, tanto è vero che lo stesso Ente parco ha chiesto un'opera compensativa di 14 ettari accettando che vengano abbattuti quasi 1000 alberi.

Il Pentagono ha bisogno urgente di una ferrovia che arrivi direttamente alla base militare di Camp Darby, consenta il carico indisturbato delle armi e di altro materiale bellico verso Pisa e Livorno dove saranno attesi  rispettivamente da una area dell'aeroporto militare e da una banchina del porto, tutto ad esclusiva disposizione degli Usa.

Saranno abbattuti alberi per costruire la Ferrovia, due terminal e un ponte girevole sul Canale dei Navicelli entro l'estate del 2019, grandi opere da realizzare velocemente perché gli Usa hanno bisogno di queste infrastrutture per spostare merci, munizioni, armi e uomini nelle zone di guerra.

Dalla stampa locale leggiamo che la finalità di questa opera è quella di assicurare maggiore sicurezza nel trasporto di munizioni dalla stazione di Tombolo all'area stoccaggio munizioni e anche il governo locale del Pd sarebbe da tempo informato della situazione, anzi la vedrebbe con grande favore perché assicurerebbe maggiore sicurezza in alternativa al trasporto delle armi per strada dove troverebbe l'opposizione di pacifisti e attivisti.

Questa opera è già nota e definita da un anno, è stata approvata dal Coinipar, la commissione formata dal governo americano e italiano,  gli enti locali pisani e livornesi erano informati da tempo.

I costi? Rilevanti, qualcosa come 45 milioni di dollari (un costo che sembrerebbe coperto direttamente dagli Stati Uniti); ora si capisce perché con tanta solerzia sono proseguiti i lavori per l'allargamento del Canale dei Navicelli. Oltre alla ferrovia è prevista la costruzione del ponte girevole per consentire l'attraversamento dei treni e  il passaggio delle imbarcazioni nel canale e un'area piuttosto grande per ospitare un terminal.

E i treni ? Un tratto di 2,5 chilometri, a doppio o triplo binario.

Sicuramente questa opera nasce anni fa , solo nell'ultimo anno ha avuto una accelerazione con tant di progetto che prevede uno studio sul rischio idrogeologico,  la valutazione paesaggistica e ambientale e su questo ultimo punto il Parco ha espresso parere negativo perché non solo saranno tagliati quasi 1000 alberi ma una quarantina di ettari saranno  interessati in qualche misura dall'opera militare. L'impatto negativo sulla fauna e sulla flora, la devastazione della macchia mediterranea sono evidenti
eppure le dichiarazioni del presidente dell'Ente Parco, Giovanni Maffei Cardellini dopo il parere negativo assumono significati di aperta collaborazione di questa opera: "siamo di fronte ad una grande opera che prevede anche grossi investimenti e cercheremo di farla diventare un'occasione di miglioramento dei luoghi"

Appunto, la devastazione dell'ambiente e la sua militarizzazione diventano una occasione, un business da non perdere.

Sia ben chiaro che noi non staremo a guardare e proveremo ad opporci a questa ennesima militarizzazione del nostro territorio con tutti i mezzi possibili. Una opera dannosa che devasta la macchia mediterranea e piega la gestione del territorio ai voleri Usa e Nato con la diretta partecipazione e complicità delle autorità locali.

Il sindaco Filippeschi e la sua Amministrazione non dormiranno sonni tranquilli

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