Sui servizi educativi del comune di Pisa

Lettera aperta al personale dei servizi educativi

La lettera della dirigente Nassi non ci stupisce nei toni e nei contenuti,  ai nidi abbiamo già inviato un nostro parere legale che in sintesi dimostra come l'Ac si stia muovendo almeno su alcuni punti nel rispetto delle normative, quelle normative che stridono con il buon senso e sono finalizzate solo all'abbattimento della spesa di personale, normative che  tuttavia avrebbero dovuto essere contrastate a tempo debito, dai sindacati nazionali.
 
Resta il fatto che la politica dello scaricabarile non è sinonimo di una gestione coerente e funzionante.
I servizi educativi, al pari di tutta la Pubblica amministrazione vengono da quasi 10 anni di blocco contrattuale, anni anche di sostanziale blocco del turn over
Ma il disimpegno dell'amministrazione comunale sui servizi educativi è partito ben prima, da quando chiusero l'asilo nido Rosellini riducendo (con tanto di accordo sindacale che non firmammo) gli organici nei nidi,  nella prospettiva di rafforzare le convenzioni con il terzo settore
Proprio nei giorni scorsi abbiamo lanciato una campagna ; "non un'ora di meno" per contrastare le condizioni contrattuali e lavorative delle lavoratrici in cooperativa. Pensiamo che la stessa Rsu del Comune dovrebbe impegnarsi fattivamente per costruire non solo con le lavoratrici delle cooperative ma anche con i genitori una vertenza cittadina per scongiurare la riduzione dei posti nei nidi comunali, la perdita salariale nelle strutture in convenzione determinata dalla applicazione di contratti di peggior favore
Noi pensiamo che ormai nei nidi comunali si lavori in condizioni precarie con educatrici spesso alle prese con prescrizioni mediche tali da rappresentare un problema per la loro salute ma anche carichi di lavoro di tipo burocratico amministrativo che aumentano senza essere supportati da strumenti adeguati.
 
Come si vede è possibile rispettare le normative e allo stesso tempo determinare condizioni di lavoro e di stress sempre meno sostenibili.
 
Anche sul personale ausiliario esternalizzato vorremmo aprire un confronto (è in numero sufficiente? ci sono ore per la formazione e per partecipare ai collettivi?) ma chi è disposto a farlo senza nascondersi dietro a differenti datori di lavoro e di contratti?
Dieci anni fa venne accettata (non da noi) la riduzione degli organici comunali in cambio di una riduzione dei carichi di lavoro ma in quel modo si è assecondata una tendenza alla esternalizzazione che oggi pare inarrestabile e non solo per la ridotta facoltà assunzionale in Comune ma per  deliberata volontà politica.
Oggi siamo di fronte ad un bivio: o accettare la riduzione di 50 unità (da piu' di 80 che erano un decennio fa) o provare a fare un ragionamento diverso.
Noi pensiamo che il comune di Pisa non possa ridurre i posti letto nei nidi e contemporaneamente gli organici, anzi con le nuove normative che consentono maggiori assunzioni dovremmo pensare ad un piano di assunzione da qui ai prossimi 5\6 anni, intanto per sostituire tutto il personale che andrà in pensione e poi per riprenderci parte degli organici perduti.
Allo stesso tempo siamo certi che si possa anche ipotizzare che dopo 25 anni di servizi educativi sia del tutto legittima la richiesta di essere trasferite ad altre funzioni, il logoramento psicofisico del resto è dimostrato dal rischio medio contenuto nella valutazione del rischio
Proprio negli ultimi incontri abbiamo richiesto
- l'acquisto di materiale nuovo perché molti mobili sono ormai vecchi o comunque non consentono il rispetto delle normative legale alla sicurezza. Non si capisce del resto perché in molti altri comuni con bilanci assai meno "virtuosi" certi acquisti siano programmati mentre al comune di Pisa no
- lavori di manutenzione perché la mancata messa in sicurezza delle strutture salvaguarda l'utenza, i genitori e le stesse educatrici
Ad oggi non sono arrivate risposte, del resto si spendono soldi per il people mover ma poi si chiudono le strutture comunali come la ex circoscrizione di Via C Matilde perché pericolante  e pericolosa per dipendenti ed utenza.

La questione ferie è un argomento da affrontare all'interno di un ragionamento più ampio  sui carichi di lavoro, sulla urgenza di aumentare gli organici, sulla necessità di assumere  part time ( 1 per ciascuna struttura), proposte  per altro già avanzate dalla rsu.

Quanto poi al rapporto tra educatori e bambini, abbiamo contrastato una normativa regionale giudicandola peggiorativa, quella normativa puo' essere applicata nella legalità a loro piacimento. Quando si emanano leggi e disposizioni vanno contrastati a momento debito, pensiamo che alla occorrenza l'A.C potrebbe anche applicare alla lettera la normativa, al contrario di quanto avvenuto fino ad oggi,  anche se è del tutto evidente che sarebbe controproducente per il servizio.
Siamo convinti che la rsu debba assolvere un ruolo importante ed affrontare contemporaneamente e allo stesso modo un percorso che tenda all'aumento degli organici comunali e guardi anche al rispetto dei diritti del personale esternalizzato.
 
Ma una domanda sorge spontanea e la rivolgiamo in primis alle educatrici e ai delegati sindacali: quale atteggiamento pensiamo di avere rispetto all'amministrazione e alla dirigente?
 
Per come la pensiamo noi, non avremmo alcun timore a fare muro contro muro, a esigere il rispetto dei nostri diritti ma non ci vorremmo trovare, come nel passato, a lanciare il sasso e a ritirare subito dopo la mano (ricordiamo che un anno fa ci eravamo detti di coinvolgere i comitati di gestione ma poi non si è fatto), a fermare ogni rivendicazione una volta ottenuto qualche part time finendo con il disinteressarci di tutte le altre questioni (personale esternalizzato, appalti, riduzione dello stress e dei carichi di lavoro a vantaggio della qualità del servizio, acquisto di materiali a norma per migliorare le strutture e metterle in sicurezza)
 
E' quindi utile parlarne in rsu prima e poi in assemblea anche per capire quale sia la volontà delle lavoratrici ed agire tutte\i conseguentemente. Perché lo stato di agitazione si accompagni a iniziative concrete per definire un modo diverso di intendere e far vivere i servizi educativi comunali
 
delegati\e rsu eletti nella lista cobas
 

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