Stabilizzazioni dei precari: chi ci capisce qualcosa è benvenuto


Le stabilizzazioni dei precari della Pubblica amministrazioni non sono ancora partite ma già si capisce che il disegno del Governo era sbagliato e necessita di alcune revisioni.

Sicuramente l'innalzamento del turn over al 75% ha cambiato un po' le carte in gioco ma soprattutto ci si è accorti che se il Governo vuole spendere in chiave elettorale le stabilizzazioni dovrà rivedere il sistema delle regole allargando la platea dei potenziali beneficiari.

Ma prima sarà necessaria la definitiva approvazione del decreto attuativo della delega Madia sulle nuove regole del pubblico impiego, senza cui non ci saranno le stabilizzazioni né tanto meno sarà possibile avviare le trattative per il rinnovo dei contratti.

Ad oggi numerosi enti , nel timore di non sbagliare, acquistano tempo per avviare i concorsi, non esistono linee guida e atti di indirizzo senza i quali è difficile pianificare i fabbisogni di personale.

Molto abbiamo già scritto su questo piano straordinario di stabilizzazione dei precarie sul rinnovo dei contratti, mancano i soldi per la effettiva copertura dei contratti (a meno di non rinviare alla prossima Legge di stabilità la copertura ), non si capisce come sarà possibile assumere i precari che per il Governo sono solo 50 mila quando dai calcoli sindacali sembrerebbero almeno il triplo (tenendoci bassi).

Ad oggi per la stabilizzazione bisogna avere maturato tre anni di anzianità negli ultimi otto all’interno della stessa amministrazione che procede all’assunzione.

Ma il problema sta proprio nel fatto di avere una norma che prevede anzianità di servizio nella stessa amministrazione, quindi è probabile che alla fine si prenda in esame i periodi di lavoro presso piu' pubbliche amministrazioni, una decisione del tutto logica per quel piano straordinario che dovrebbe partire nel 2018. Allungando poi per tutto il 2017 il tempo necessario per acquisire i requisiti per la stabilizzazione, previo concorso, pensiamo che la platea potrebbe ulteriormente allargarsi mettendo in difficoltà il Governo le cui stime sono state decisamente al ribasso.

Ma in ogni caso il vero problema è un altro ossia il fatto che per quanto possa aumentare il numero dei precari da stabilizzare i posti disponibili non aumenteranno in virtu' delle norme che fanno rientrare le assunzioni all'interno dei rigidi vincoli di spesa e di programmazione, insomma quelle terribili e famigerate regole dettate dal pareggio di Bilancio (in costituzione e non).

Sta quindi nella revisione di questi vincoli, nel loro abbattimento, la questione dirimente per il sindacato tutto.

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