Tagli e solo Tagli

Istruzione, servizi pubblici investimenti destinati alla manutenzione del territorio, tagli soprattutto alla sanità e agli enti locali, di questo stanno parlando da giorni al Governo per ridurre le spese.  Eppure un'alternativa ci sarebbe: far pagare le tasse a chi non le paga, a quanti evadono dal fisco, a chi specula sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici.
Qualche giorno fa la Guardia di Finanza ha organizzato un convegno con un titolo che non ha bisogno di ulteriori commenti: “la spesa pubblica tra controlli e spending review”

E' interessante guardare alle fonti ufficiali ed estrapolare alcuni dati, infatti si capisce che dal 2009 ad oggi le spese per la istruzione sono passate dal 4,6 del Pil  al 3,8% ma la cifra è destinata a ridursi ulteriormente nei prossimi anni.

Anche il capitolo investimenti è esemplificativo, soprattutto sanità ed enti locali sono colpiti duramente.  Nel nostro paese, sempre piu' povero e disoccupato, le politiche di austerità hanno prodotto danni e sta iniziando a crescere la spesa destinata alla protezione sociale e sempre piu' sarà alimentata dalla crisi in corso. Anche la arrendevole politiche in materia ambientale ha prodotto danni nefasti e ci si accorge che per la protezione dell'ambiente lo stato deve aumentare ogni anno fondi e finanziamenti perché chi ha inquinato e avrebbe dovuto pagarne i costi (stiamo parlando dei padroni) viene lasciato libero di inquinare.

Una nuova spending review è all'orizzonte e a farne le spese saranno proprio la sanità e gli enti locali ma anche i ministeri avranno meno fondi, molto probabilmente indirizzati alla riduzione del personale e non alle spese della politica . Il nostro paese è ultimo quanto a spesa sociale, calano i servizi erogati al cittadino o gli stessi perdono di qualità, tempestività e risultano poco accessibili.

La spending review è un'arma contro i servizi pubblici, è bene prenderne atto ed attrezzarci per contrastarla.


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