Cittadinanza di nonviolenza attiva e efficace
Cittadinanza
di nonviolenza attiva e efficace a partire da Cortona
di LAURA TUSSI
A Cortona l’esperienza
fondante di un summit sulla cittadinanza attiva e mondiale e altermondialista.
Le attuali riflessioni sull’educazione e sulla cittadinanza universale sono il
frutto di un processo innescato da quattro ONG (Cidac, Inizjamed, Intermon
Oxfam e Ucodep) di sviluppo europee le quali, nell’ambito di un processo
coofinanziato dalla commissione europea, si sono poste l’obiettivo di
promuovere il riconoscimento e l’inserimento dei contenuti dell’approccio
dell’educazione per la cittadinanza attiva e altermondialista nelle istanze
educative ufficiali dei rispettivi Paesi, per rendere possibile l’inizio di
processi di trasformazione negli atteggiamenti, nei valori, nelle convinzioni
degli studenti e dei vari attori sociali nella scuola.
A partire dalle azioni cui queste quattro organizzazioni hanno dato vita,
attraverso vari incontri e seminari svoltisi in Spagna, Italia, Portogallo e
Malta, gruppi di educatori e educatrici hanno potuto confrontarsi, scambiarsi
esperienze e riflettere sul ruolo dell’educazione alla pace rispetto alle sfide
che ci impone il nostro tempo, le sfide del Terzo millennio. Durante questo
percorso si è interiormente rafforzata la convinzione che i cambiamenti
necessari nella scuola potranno vedere la luce solo se sorgeranno dalla base:
dagli insegnanti, anche se tutti gli attori coinvolti devono assumere il
proprio compito. Sono innanzitutto i docenti quelli che possono dare impulso ai
processi di trasformazione, dalla ricerca, all’innovazione, ai cambiamenti
politici, assumendo il ruolo di intellettuali-trasformatori e attori etici e
sociali, diretti a conseguire un modello di cittadinanza responsabile rispetto
all’umanità e al sistema planetario.
Sulla base di queste
prime idee si è cominciato a dare un nome a queste aspirazioni: ciò che è
richiesto è di lavorare in rete, la rete di educatori e educatrici per una
cittadinanza attiva e efficace. Queste riflessioni sono il frutto di tale
esperienza che ha portato a ragionare e a far lavorare insieme insegnanti di
vari Paesi e diversi gradi scolastici con attivisti e attiviste di
organizzazioni non governative impegnati in ambito educativo, oltre che nella
cooperazione allo sviluppo.
L'intenzione è quella di
raccogliere l’esperienza di tessitura di una rete che collega educatori e
educatrici che si sono organizzati e si stanno organizzando in diversi paesi
per formarsi, formare e contribuire alla trasformazione della società in direzione
di equità e giustizia e pace a partire dalla scuola. In particolare è ricordata
l'esperienza di un momento fondamentale che educatori e educatrici hanno
vissuto nel luglio 2008 a Cortona in provincia di Arezzo: l’esperienza portata
dal primo incontro internazionale degli educatori e delle educatrici per una
cittadinanza impostata su una nuova globalizzazione.
Quella di Cortona è stata
una delle tappe di un processo e di una relazione che si vogliono portare
avanti a livelli regionali, nazionali e internazionali.
Possiamo trovare degli
spunti teorici come sollecitazioni ai lavori di scambio e confronto di gruppi
che hanno fatto seguito e caratterizzato tutto l’incontro. Giornate in cui si è
sviluppato il confronto sul discorso pedagogico e didattico alla base delle
varie esperienze intorno alle quali si sono strutturati diversi laboratori di
scambio in cui si è discusso sulle strategie per lavorare in rete, favorendo lo
sviluppo e la diffusione di un’educazione che contribuisca fortemente a creare
cittadini efficaci e internazionali e altermondialisti coscienti, responsabili,
attivi e solidali, impegnati nel nostro nuovo millennio e con lo sguardo
rivolto a un orizzonte di dignità umana, di giustizia, equità e pace. Si
introduce efficacemente il tema centrale con gli spunti di Antonio Nanni con
l’esigenza di negoziazione che formi cittadini universali capaci di
trasformazione.
Le riflessioni aprono la
strada ai contributi teorici di Franco Cambi e di Oscar Jara: il primo
sull’importanza di una ‘cultura interculturale’ come chiave formativa di un
cittadino capace di vivere responsabilmente allo stesso tempo una cittadinanza
locale, nazionale e mondiale; il secondo innanzitutto sull’educazione per il
cambiamento sociale, sull’importanza di lavorare in rete per apprendere
reciprocamente e per condividere la direzione in cui andare.
Si sintetizzano le varie prese di posizione sull’educazione per una
cittadinanza attiva e newglobal a scuola, partendo dall’esperienza di Cortona
che ha arricchito di stimoli, di riflessioni e di motivazioni e propone di
continuare a lavorare insieme, confrontandosi e apprendendo reciprocamente,
decidendo insieme quali strade intraprendere per promuovere un’educazione
trasformatrice, in prima linea nella lotta all’ingiustizia e alla
disuguaglianza sociale: in una parola, un’educazione per una cittadinanza attiva
e altermondialista e universale che ha trovato una sua evoluzione per quanto
riguarda la cittadinanza nonviolenta e attiva, universale e internazionale e
digitale in varie Reti di scuole sul territorio nazionale.
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