Gli Enti locali governati da centro destra e centro sinistra si erano detti contrari al turn over al 75% motivando la loro critica con possibili ostacoli frapposti alla realizzazione del Pnrr.
E visto che l'Italia è sorvegliato speciale di Bruxelles non potevano certo scherzare con i fondi comunitari, questa, a nostro avviso, una delle principali motivazioni alla luce del cambio di rotta, oltre alla volontà di non inimicarsi ulteriormente i territori sui quali poi scaricheranno l'onere di accrescere le imposte locali
Ma a pensarci bene, la norma del turn over ridotto sarebbe stata fin troppo vessatoria e illogica visto che permangono innumerevoli limiti alla spesa, limiti che il Governo avrebbe dovuto già da tempo rimuovere
Di cosa parliamo?
- Contenere la spesa di personale al di sotto della media del triennio 2011/2013 o dell’anno 2008
- divieto di superare la spesa dell’anno 2009 – la spesa sul salario accessorio del 2016
- del probabile obbligo di ricorrere ad avvisi di mobilità volontaria prima di bandire i futuri concorsi con la solita logica della coperta troppo corta
- resta la sanzione del turn over al 30 per cento dei cessati per i comuni non virtuosi che presentano una spesa di personale eccessiva rispetto alle entrate correnti
Prima di cantar vittoria siamo certi che abbiano fatto un regalo agli Enti locali? A noi sembra di no, permangono tetti, limiti di spesa e del trattamento accessorio, nulla è insomma cambiato eccezion fatta per le mobilità che alla fine saranno considerate come minor spesa di personale ai fini di determinare anche le facoltà assunzionali. Ma il vero problema resta proprio tutti quei vincoli che graveranno sulle assunzioni e sulla spesa di personale
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