Parola di Goldman: la Ue acquistando gas liquefatto dagli Usa alimenta la sua stessa crisi economica

 Parola di Goldman Gli analisti finanziari del grande capitale spiegano alla Ue che la sudditanza politica agli Usa è perdente sotto il profilo economico

 

Il gas naturale liquefatto USA sostituirà quello russo? La risposta è affermativa, se non in toto almeno in buona parte.
 
Innumerevoli sono stati gli avvertimenti alla Ue, acquistando dagli Usa il gas liquefatto i costi aumentano di almeno 4 volte , eppure la trappola mortale della guerra in Ucraina dovrebbe avere insegnato alla traballante Ue che il conflitto bellico dentro il vecchio continente ha sancito la sua crisi economica.
 
Le esportazioni statunitensi di GNL verso l'Europa hanno raggiunto i 47 milioni di tonnellate nel 2024 ossia quasi la metà  delle importazioni europee , gli analisti finanziari di Goldman Sachs evidenziano non solo i costi elevati ma anche la limitata capacità delle forniture Usa come i principali ostacoli per la sostituzione del gas russo oltre a sancire direttamente la crisi dell'area euro.
 
Nell'arco di poche settimane, dalla vittoria elettorale di Trump, il prezzo del Gas liquefatto statunitense è cresciuto del 25%, aumentandone le importazioni i costi sono a carico dei paesi acquirenti a conferma che tra le ragioni del conflitto Ucraino si trova proprio l'approvigionamento energetico.
 
Le analisi di Goldman Sachs confermando che le esportazione di GNL Usa alla Ue sono cresciute del 200% mentre quelle verso paesi extra europei crollano del 41%, da qui è lecito evincere la ipotesi che la guerra in Ucraina avesse molteplici obiettivi come l'isolamento della Russia, un monito alla Cina ma anche l' indebolimento della economia Ue.
 
La stessa Ue, su forte pressioni statunitense, a sua volta ha introdotto dazi alle esportazioni cinesi penalizzando ulteriormente la sua economia visto che numerose multinazionali europee hanno interessi in Oriente come quelle meccaniche.
 
Negli anni, tra il 2018 e il 2019, della guerra commerciale Pechino aveva risposto agli attacchi Usa imponendo i dazi sul GNL fino ad un accordo del 2020 con cui gli Usa allentarono la morsa  attorno alle esportazioni cinesi ottenendo in cambio l'acquisto del loro GNL da Pechino attraverso contratti a lungo termine indispensabili per finanziarie i nuovi progetti di liquefazione statunitensi.
 
 
Contro ogni logica, e soprattutto non nell'interesse comunitario, il continuo aumento delle spese militari Ue rappresenta una ulteriore concessione agli Usa che da mesi chiedono agli alleati di sostenere costi maggiori per la guerra in Ucraina.
 
Eventuali, e possibili negoziati "di pace" potrebbero rappresentare una sorta di compromesso tra Usa e UE, questo è il primo appuntamento nella agenda politica 2025,  un eventuale accordo potrebbe non interrompere la corsa al riarmo e al contempo garantire contratti per fornitura di gas liquefatto a lungo termine facendo dipendere il vecchio continente dalla tecnologia statunitense particolarmente avanzata nella trasformazione degli impianti di gas.
 
La sudditanza politica è confermata dalla disponibilità da parte dell’Unione Europea  a discutere con il Presidente  Trump per incrementare i legami economici, anche nel settore energetico, ha dichiarato venerdì un portavoce dell’UE a Reuters, poche ore dopo che Trump ha minacciato di imporre “tariffe su tutta la linea” al blocco se non acquisterà grandi volumi di petrolio e gas americani. Praticamente una resa ancora prima che Trump diventi presidente. 
 


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