572 euro in più di spese l'anno solo per l'aumento del costo della vita degli ultimi mesi
L’inflazione, stando all'Istat, è in live calo al contrario dei prezzi dei generi di prima necessità, il carrello della spesa per capirci. Gli stipendi sono fermi, hanno perso per anni potere di acquisto e non è sufficiente tenere bassa la inflazione per impedire l'aumento del costo della vita.
Aumentano quindi i beni energetici, quelli alimentari e i servizi relativi ai trasporti come riporta una analisi dell' Osservatorio Nazionale Federconsumatori che "stima ricadute, per una famiglia media, pari a +527,00 euro annui".
Stando a questi dati per molte famiglie l'aumento dei prezzi non sarà da prendere sotto gamba, è superfluo ormai ricordare come diminuisca il consumo di carne e pesce, i tagli al supermercato sono evidenti come anche la ricerca di offerte e il ricorso ai discount che per anni erano stati relegati a un numero di clienti medio- basso e facente parte delle fasce più disagiate.
Ci sono quindi soluzioni? Innanzitutto alzare i salari ormai compressi prima dalle politiche di austerità e oggi dai mancati aumenti derivanti dalle concessioni fiscali dello Stato, poi ripristinare una quarantina di aliquote fiscali con aumento progressivo delle tasse. Ci sarebbe poi da ridefinire l'Iva sui generi di grande consumo, rivedere le politiche energetiche e intraprendere misure di reale impatto per contrastare la povertà alimentare, la tendenza a non curarsi per la crisi strutturale, costruita ad arte, della sanità pubblica
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