Intervenuto in un convegno nell'Ateneo di Padova, il Ministro Crosetto ha scelto la lectio magistralis sulla sicurezza per comunicare l'operato del Governo e rassicurarCi sulla bontà delle politiche fino ad oggi intraprese.
Nulla di nuovo all'orizzonte ma semmai si torna sempre sulle stesse nozioni di sicurezza puntualizzandone alcuni aspetti, a Padova è stata la volta della coesione sociale e della fiducia nelle istituzioni.
Il rapporto del Centro Studi Confindustria di Giugno 2025 mostra un paese alle prese, come del resto l'intero vecchio continente, con una economia debole e una crescita irrisoria, incertezza dominata dal ricorso strutturale alla guerra che genera rincaro dei prezzi energetici e costi in aumento per aziende e famiglie. E aggiungiamo le politiche monetarie degli Usa che si ripercuotono negativamente soprattutto sull'Euro zona.
Crosetto, o chi per lui, conosce i dati economici e sa come l'indice di fiducia stia scendendo mese dopo mese, le continue giravolte di Trump in materia di dazi non sono di aiuto per le economie europee alle prese con ascensori sociali fermi e un malessere sociale diffuso che cova sotto la cenere.
E il Ministro sa bene che un aumento delle spese militari avrebbe impatti anche sullo Stato sociale, per questo il suo discorso è rivolto alla coesione sociale, alla capacità di adattamento della Nato, al principio di mutua difesa che fa presagire il sostegno italiano a un eventuale intervento Usa nella guerra contro l'Iran
Ma per amor del vero le dichiarazioni di Crosetto non parlano di guerra nè di partecipazione italica, si evita di parlare delle basi Usa e Nato sul nostro territorio ma fuori da ogni giurisdizione nazionale. E quelle basi sono avamposti di guerra, potenziate, collegate alle infrastrutture negli ultimi anni proprio per rendere efficace e tempestivo l'apporto della logistica di guerra ai conflitti.
Cosa significherà poi parlare con il sud del mondo? Depredare quei paesi delle risorse del sottosuolo e intervenire militarmente quando decideranno di non sottostare ai ricatti occidentali? Merita di essere letta la nota dell'ufficio stampa sul sito ministeriale
Siamo passati da un mondo in cui contavano i valori a un mondo in cui conta il valore economico. Siamo passati dall'epoca delle grandi democrazie, delle conquiste sociali, all'epoca delle grandi potenze e non ce ne siamo accorti. In questo cambiamento noi abbiamo un dovere: che è quello di presidiare le conquiste di migliaia di anni che ci hanno portato a codificare un diritto internazionale.
Oggi il potere si misura con nuovi strumenti: chi guida la tecnologia guida il mondo. La sicurezza passa dal controllo delle risorse strategiche, dalle catene di approvvigionamento.
Siamo nel cuore di una rivoluzione: il Digital Order, che sta riscrivendo gli equilibri globali, i modelli di sviluppo, perfino la nostra idea di sovranità.
L’Europa non può permettersi di restare alla finestra.
Servono visione, volontà e investimenti concreti in ricerca e innovazione.
Le minacce oggi hanno nuove forme.
L’intelligenza artificiale e il quantum computing sono sempre più strumenti di potere. Proprio per questo servono menti preparate, risorse e visione. Preservare il nostro patrimonio di idee, conoscenza, cultura, valori, identità è oggi - più che mai - una missione di sicurezza nazionale".
Parole scisse dalla realtà, il diritto internazionale è ridotto a carta straccia, ogni decisione Onu sul genocidio palestinese fermata dal veto Usa, le grandi democrazie elogiate hanno fatto ricorso strutturale a guerra e colonialismo, le conquiste sbandierate sono spesso i furti ai danni dei popoli oppressi. E ancora una volta sullo sfondo delle dichiarazioni Ufficiali la Bussola europea, il controllo delle risorse strategiche per il quale bisogna essere pronti a scatenare una guerra presentandola come difesa degli interessi occidentali e della cosiddetta sicurezza nazionale.
E per sicurezza si intende implicitamente anche quell'insieme di norme securitarie e repressive che ha preso corpo con il pacchetto sicurezza, all'indomani dello sciopero dei metalmeccanici e alcuni blocchi stradali sono annunciate denunce e inchieste avvalendosi delle aggravanti del codice penale previste per questa tipologia di reati.
Una nozione di sicurezza a tutto tondo con cui presto ciascuno di noi farà i conti
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