Base del Tuscania e potenziamento di Camp Darby: come il territorio pisano diventa una servitù militare

Rinviamo al documento del Governo che documenta gli stanziamenti previsti per la nuova base del Tuscania tra Pisa e Pontedera

 https://documenti.camera.it/leg19/pdl/pdf/leg.19.pdl.camera.1937.19PDL0097260.pdf

Estrapoliamo dal documento un passaggio eloquente

L’onere per il complessivo intervento è stimato all’attualità in 520 milioni di euro (di cui 120 milioni di euro per bonifica dell’ex reattore ), con un piano di realizzazione di circa dieci anni (attualmente è in via di completamento la redazione del Documento di indirizzo alla progettazione). Pertanto, la proposta in esame, in primo luogo, autorizza il menzionato commissario straordinario all’apertura di una contabilità speciale per le spese di funzionamento e di realizzazione, in conformità con le procedure di cui all'articolo 4, comma 3 -bis, del decreto -legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, e, in secondo luogo, stanzia le necessarie risorse e prevede la copertura finanziaria. Al comma 4, si introduce una disposizione finalizzata a differire di sei mesi il termine per l'aggiudicazione degli interventi finanziati a valere sulle risorse di cui all'articolo 1, comma 891, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 che, per la messa in sicurezza dei ponti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza nel bacino del Po, ha istituito nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un fondo da ripartire, con una dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023.  


A seguire invece il comunicato inviato alla stampa ma mai pubblicato

Gli Usa e l'allarme Charlie: anche il territorio pisano e livornese è sottoposto alla massima allerta

La strategia della tensione  viene costruita sapientemente annunciando imminenti attacchi terroristici contro le basi Usa e Nato, per questo, dopo dieci anni, è stata annunciata dal Pentagono una particolare allerta, nome in codice Charlie, per tutte le basi presenti sul territorio italiano, Camp Darby inclusa.

La massima allerta riguarda anche altri paesi Europei dove gli Usa hanno dislocato basi militari, quale sia il pericolo imminente non è dato saperlo ma basta evocare  l'allarme terrorismo per scatenare una autentica canea mediatica.

Non ci sono risposte dalla Navicelli Spa dopo la notizia che una agenzia legata al Governo Usa ha commissionato i lavori di dragaggio e ampliamento del Fosso dei Navicelli che collega la base al mare, le mancate risposte riguardano perfino il capannone chiuso per non precisate ragioni di sicurezza, capannone dove hanno lavorato per anni dipendenti pubblici e privati.

Gli Enti locali sono silenti e fedeli esecutori degli ordini militari, prova ne siano i recenti stanziamenti per la base del Tuscania da realizzare tra Pisa e Pontedera , anche in questo caso alle domande o si risponde con il silenzio o con l'invito di rivolgersi al Ministero della Difesa per avere maggiori ragguagli. Ma su questi argomenti vige ormai la congiura del silenzio, nel nome della sicurezza nazionale e internazionale non vengono fornite informazioni ai cittadini che restano passivi spettatori della loro stessa sorte.

Da mesi ormai attorno a Camp Darby registriamo la presenza di convogli militari, di controlli stringenti sul territorio, è risaputa la partenza dalla base Usa sul territorio pisano di ingenti quantitativi di armi destinati alle varie aree del globo.

La notizia recente dello stanziamento di 20 miliardi di euro per il primo lotto della  base del Tuscania sono solo l'inizio di uno stanziamento complessivo che prevede la spesa di quasi 73 milioni di euro per “l’espletamento delle attività di programmazione, progettazione approvazione dei progetti e gli affidamenti dei lavori" attingendo direttamente dai Fondi di Sviluppo e Coesione . I governi cambiano colore ma non le politiche, li accomuna la militarizzazione dei territori tanto che il vecchio decreto, e il relativo stanziamento per la base del Tuscania, sono rimasti vigenti anche dopo le modifiche all'impianto dell'opera intervenute successivamente con il coinvolgimento del comune di Pontedera.

In questi giorni il Consigliere comunale di Una città in Comune ha denunciato non solo le mancate risposte del sindaco di Pisa Michele Conti ma anche il reale costo della base del Tuscania,  questo viene scritto in un comunicato stampa della lista consiliare:  i 20 milioni sono aggiuntivi ai 72,5 milioni già previsti nel 2022 solo per il primo lotto, che verrebbe così ad oggi a costare 92,5 milioni di euro? E cosa si prevede in questo primo lotto?

Una ulteriore base militare sul territorio pisano con costi annunciati che si dimostreranno  inferiori a quelli reali, non è dato saperlo fatto sta che gli enti locali interessati scaricano sul Governo l’onere delle risposte e da quest’ultimo non arrivano delucidazioni.

La militarizzazione dei nostri territori è una priorità non solo per il Governo Usa ma anche per l'atlantista esecutivo Meloni e di conseguenza  per gli Enti locali che, come avvenuto con il potenziamento di Camp Darby, si metteranno a disposizione per realizzare i voleri Usa e Nato

 

Comitato No Camp Darby  e Sindacato di base Cub Pisa

 


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